Marshalsea

Marshalsea
Localizzazione
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
   Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
LocalitàLondra
Coordinate51°30′06.48″N 0°05′31.56″W
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Quello che resta della Marshalsea: un muro di mattoni e due archi

La Marshalsea era una prigione situata sulla riva meridionale del fiume Tamigi, nel quartiere londinese di Southwark, vicino al London Bridge. Per oltre 500 anni (almeno dal 1329 fino alla sua chiusura, avvenuta nel 1842) ospitò i condannati per sovversione, i marinai ammutinati, gli accusati di pirateria e, soprattutto, i debitori che non erano riusciti ad estinguere i loro debiti e che vi rimanevano finché ciò non avveniva.[1][2]

La prigione era gestita da privati, come tutte le prigioni inglesi del XIX secolo; l'aspetto dell'edificio era simile a quello di un college di Oxbridge, e funzionava come un sistema di estorsioni:[3] i prigionieri che potevano pagare la tariffa avevano a disposizione un bar, un ristorante, un negozio, e il privilegio di poter lasciare la prigione durante il giorno. Tutti gli altri erano ammassati in una delle nove piccole stanze con dozzine di altri prigionieri, imprigionati spesso per diversi anni anche per debiti di modesta entità, che però aumentavano per il mancato pagamento della prigione.[4]

Mappa del quartiere del XIV secolo nel quale sorgeva la Marshalsea.

Una commissione parlamentare riferì nel 1729 che 300 detenuti erano morti di fame in un periodo di tre mesi, e che ogni giorno morivano tra otto e dieci prigionieri a causa del clima caldo.[2][5]

La prigione accrebbe la propria notorietà nel XIX secolo tramite le opere dello scrittore inglese Charles Dickens, il cui padre venne rinchiuso a Marshalsea per un debito di 40 sterline e 10 scellini quando il romanziere aveva dodici anni. In seguito all'accaduto, il ragazzo dovette lasciare la scuola e lavorare in fabbrica per mantenersi. Dickens basò molti romanzi sulla vita nella prigione per debitori, in particolare La piccola Dorrit, in cui il padre della protagonista è imprigionato a Marshalsea.[6]

La maggior parte della prigione fu demolita nel 1849, sebbene alcuni dei suoi edifici restarono in uso fino agli anni Settanta del XX secolo, ospitando un negozio di ferramenta e una latteria, e in seguito una tipografia della Marshalsea Press. Oggi quello che rimane è un lungo muro di mattoni e due cancelli, che conducono ad un piccolo giardino pubblico e all'archivio di Southwark e alla locale biblioteca storica. Una targa ricorda l'esistenza del carcere e l'opera di Dickens in esso ambientato.

  1. ^ (EN) Ida Darlington, Storia inglese online# Le prigioni di Southwark, su Survey of London: volume 25, English Heritage, 1955, 9-21. URL consultato il 14 settembre 2009.
  2. ^ a b Journal of the House of Commons, May 14, 1729, 378a, cited in Ginger 1998, p. 45, footnote 14: "A Day seldom passed without a Death, and, upon the advancing of the Spring, not less than Eight or Ten usually died every 24 hours."
  3. ^ Ginger, John (ed.) and Grano, John Baptist (1998). Handel's Trumpeter: The Diary of John Grano, written in 1728-1729, Pendragon Press, 1998, p. 217.
  4. ^ Ginger 1998, pp. 41–46.
  5. ^ Darlington, Ida (1955). "Angel Place" "Southwark Prisons", Survey of London, Volume 25: St George's Fields (The parishes of St. George the Martyr Southwark and St. Mary Newington), pp. 9–21, accessed March 25, 2009.
  6. ^ Sebbene il personaggio di Amy fosse basato sulla esperienza di Dickens da bambino, il soprannome di "piccola Dorrit" era quello di una sua amica di infanzia, Mary Ann Mitton, in seguito Mrs. Mary Ann Cooper ("News in London", The New York Times, December 16, 1906).

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