La locuzione tessuti molli è una definizione usata in medicina abbastanza ambigua: sostanzialmente si vuole definire così tutto ciò che non ha la stessa densità dell'osso.
È un termine nato più che altro in ambito radiologico[1], poiché alla radiografia l'osso appare bianco, l'aria è colorata di nero, mentre tutto il resto è di un grigio omogeneo, cosa che non fa distinguere i vari organi e tessuti.
È per tal motivo un termine usato solo al plurale e utilizzato per descrivere qualcosa di grossolano, senza alcuna velleità di precisa individuazione anatomica o di caratterizzazione istologica.
Il termine è stato poi gradualmente introdotto in altre branche medico-chirurgiche, dove ha comunque mantenuto questa caratteristica di indeterminatezza: si può parlare quindi di "tumefazione dei tessuti molli" o di "calcificazione dei tessuti molli", ma non di "calcificazione del tessuto molle del fegato", per esempio.
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