Aberrazione (ottica)

L'aberrazione di un sistema ottico è la differenza tra l'immagine effettiva, reale o virtuale, formata dal sistema e l'immagine che si voleva ottenere, immagine che di solito è bidimensionale e consiste in una proiezione geometrica della scena reale sul piano focale del sistema secondo i principi dell'ottica geometrica ideale. Le aberrazioni possono dare (di solito più sulla periferia dell'immagine che al suo centro) scarsa nitidezza, deformazioni dell'immagine, differenze tra le immagini corrispondenti ai diversi colori, non uniformità della luminosità.

In particolare, si chiamano aberrazioni le differenze di un'immagine rispetto a quella previste in approssimazione parassiale. Si distinguono le aberrazioni policromatiche (dovute alla dipendenza dell'indice di rifrazione dalla lunghezza d'onda della luce) da quelle monocromatiche.[1]

Il termine deriva dal latino aberratio, che significa, "deviare da ciò che è normale", "snaturamento", "allontanamento" o "distrazione".[2]

  1. ^ (EN) Eugene Hecht, Aberrations, in Optics, 2ª ed., Addison-Wesley, 1987, ISBN 978-0-8053-8566-3.
  2. ^ Aberratio, su it.wiktionary.org, Wikizionario.

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