Adepto

Gli adepti di un tempio massonico, illustrazione da La vita nascosta della Massoneria, di Charles Webster Leadbeater (1926)

Il termine adepto (rara la variante adetto) trae origine dal latino adeptus, participio perfetto del verbo adipsci nel significato di "conseguire", ed è attestato nella lingua italiana dal 1739 attraverso il francese adepte.[1]

Viene oggi utilizzato per indicare genericamente il seguace di un'ideologia, il discepolo di una dottrina (soprattutto religiosa, ma anche filosofica o politica), chi è entrato a far parte di una setta, associazione o comunità.

In senso figurato, può essere usato come sinonimo di seguace, fedele, affiliato e simili.[2]

  1. ^ Il Devoto-Oli, Firenze, Le Monnier, 2011, versione 2.0.1, in "etimo" di "adepto".
  2. ^ Francesco Sabatini e Vittorio Coletti, adepto, in Il Sabatini Coletti - Dizionario della lingua italiana, edizione online su dizionari.corriere.it, 2018.

© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search