Agnosticismo

Thomas Henry Huxley, che introdusse il termine agnosticismo nel senso moderno.

L'agnosticismo (dal greco antico ἀ- (a-), "senza", e γνῶσις (gnōsis), "sapere", "conoscenza") è un atteggiamento concettuale con cui si sospende il giudizio rispetto ad un problema, poiché non se ne ha, o non se ne può avere, sufficiente conoscenza. In senso stretto è l'astensione dal giudizio sulla questione dell'esistenza o meno di una qualche entità divina. L'agnostico afferma cioè di non sapere la risposta, oppure afferma che non è umanamente conoscibile una risposta e che per questo non può esprimersi in modo certo sul problema esposto.[1][2][3][4][5] Nello specifico questa posizione è solitamente assunta rispetto al problema della conoscenza di Dio. In forme del tutto secondarie e in disuso può anche riguardare l'etica, la politica o la società.

  1. ^ Agnostico: Definizione e significato di Agnostico – Dizionario italiano – Corriere.it, su dizionari.corriere.it. URL consultato il 13 febbraio 2019.
  2. ^ agnòstico in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 21 ottobre 2018).
  3. ^ agnosticismo nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 13 ottobre 2018).
  4. ^ agnosticismo in Vocabolario - Treccani, su treccani.it. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2018).
  5. ^ AGNOSTICISMO in "Enciclopedia Italiana", su treccani.it. URL consultato il 13 febbraio 2019 (archiviato dall'url originale l'8 maggio 2018).

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