Aldina

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La celeberrima marca tipografica, stampata in xilografia, col simbolo del delfino intorno all'àncora, che rappresenta il motto Festina lente, e col nome Al-dvs ripartito ai due lati, adottata da Aldo Manuzio per contrassegnare le proprie edizioni e apparsa per la prima volta in assoluto nel giugno 1502 nei c.d. Poetae Christiani veteres, vol. [II] (Sedulius [et al.]), c. π8v.

Una aldina è un libro impresso a Venezia dallo stampatore e umanista Aldo Manuzio (morto nel 1515), da cui prende il nome.

Le edizioni aldine sono tra i libri di maggior pregio e valore nella storia della stampa e sono caratterizzate da importanti novità tipografiche, che diffusero in tutta Europa un nuovo tipo di libro. Tra queste l'introduzione del carattere italico o corsivo e il formato in ottavo, diverso, per maneggevolezza e trasportabilità, da quelli più utilizzati all'epoca per i manoscritti e gli incunaboli; perciò le aldine sono anche considerate i precursori dei libri tascabili.

La prima aldina in assoluto, almeno con data certa, è la grammatica greca, intitolata Erotemata, di Costantino Lascaris, che fu finita di stampare il 28 febbraio 1495 e completata con l'Alphabetum Graecum l'8 marzo.[1] Fra le più celebri aldine si possono ricordare le molte editiones principes di classici greci (Teocrito, Aristotele, Aristofane, Sofocle, Euripide, Quinto Smirneo, Lisia, Pindaro, Licofrone, Platone), nonché volumi rarissimi, come la Galeomyomachia, di Teodoro Prodromo (senza data, ma del 1495), e capolavori della stampa, quali il De Aetna, di Pietro Bembo del 1496 e la Hypnerotomachia Poliphili del 1499.

Dopo la morte di Aldo, avvenuta il 6 febbraio 1515, il suocero Andrea Torresano, di cui Aldo aveva sposato la figlia Maria nel 1505 e che era in società con Aldo sin dal 1495, e i due cognati continuarono l'attività dell'officina tipografica fino alla maggiore età dei suoi figli (fra i quali lo stampatore e umanista Paolo Manuzio). Con la sottoscrizione tipografica "nelle case d'Aldo Romano & d'Andrea d'Asola suo suocero", fino alla morte di quest'ultimo nel 1528, furono stampate grandi edizioni, tra cui le editiones principes di Pausania, Strabone, Eschilo e Galeno. Per bellezza e rarità tali edizioni sono paragonabili alle aldine in senso stretto.

La tipografia Aldina cessò l'attività dopo la terza generazione, con Aldo Manuzio il Giovane, nel 1590.

  1. ^ Il colophon a c. s4v recita: «Impressum est Venetiis summo studio, litteris ac impensis Aldi Manucii Romani, anno ab incarnatione Domini nostri Iesu Christi m.cccc.lxxxxiiii vltimo Februarii», dove però il 28 febbraio 1494 va inteso more veneto; il colophon ulteriore a c. C8v: «Venetiis M.CCCC.LXXXXV octavo Martii».

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