Alfabeto singalese

L'Alfabeto singalese è un abugida usato dalla popolazione singalese in Sri Lanka per scrivere la lingua singalese, la lingua pāli liturgica e il sanscrito; fa parte della Famiglia di scritture Brahmi e la sua origine risale a 2000 anni fa. L'alfabeto singalese è spesso considerato un doppio alfabeto, o un alfabeto dentro un alfabeto, dovuto alla presenza di due insiemi di lettere. L'insieme principale, conosciuto come śuddha siṃhala (ශුද්ධ සිංහල) o eḷu hōḍiya (lingua Elu: එළු හෝඩිය) che rappresenta tutti i fonemi nativi. Per poter includere anche le parole Pāli e Sanscrite, c'è l'insieme esteso miśra siṃhala (Singalese misto: මිශ්‍ර සිංහල).

L'alfabeto è scritto da sinistra a destra. La scrittura singalese è abugida, ogni consonante ha una vocale inerente (/a/), che può essere cambiata con un segno vocale differente.

La maggior parte delle lettere singalesi è curvilinea e le linee diritte sono quasi completamente assenti; questo perché il singalese era solito essere scritto su foglie di palme essiccate.

L'insieme di lettere principali è un sott'insieme del miśra siṃhala (Singalese misto). Questo alfabeto "puro" contiene tutti i grafemi necessari per scrivere in Elu (Singalese classico) come descritto nella grammatica classica Sidatsan̆garā (1300 d.C.). Questa è la ragione per cui questo insieme è chiamato Eḷu hōdiya ("Eḷu alphabet" එළු හෝඩිය).

Tutti fonemi nativi della lingua singalese parlati oggi possono essere rappresentati nel śuddha, mentre per rendere i suoni particolari del Pāli e del Sanscrito si usa il miśra siṃhala. Questo è necessario per i grafemi che rappresentano i fonemi indiani che la lingua singalese perse nel corso della sua storia, come le aspirate.

L'alfabeto singalese ha simboli speciali per rappresentare i numerali, che erano in uso fino all'inizio del XIX secolo. Questo sistema è stato sostituito dai numeri arabi. Né i numerali singalesi, né la punteggiatura kunddaliya sono in uso oggi.


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