Arte digitale

Maurizio Bolognini, Programmed Machines (Nizza, Francia, 1992–97). Una installazione che mescola digital art ed arte concettuale. I computer sono programmati per proiettare sequenze di immagini digitali che nessuno può vedere.
Irrational Geometrics digital art installation 2008 di Pascal Dombis
Joseph Nechvatal birth Of the viractual 2001 computer-robotic contempla un acrilico su carta
Il Cave Automatic Virtual Environment all'Università dell'Illinois a Chicago
Linguistics River, 2012 MoMa educational net art project

Con arte digitale (detta anche digital art o computer art) si definisce un'opera o una pratica artistica che utilizza la tecnologia digitale come parte del processo creativo o di presentazione espositiva. Dagli anni '70, sono stati usati vari nomi per descrivere tale processo, tra cui "computer art" ed "arte multimediale". L'arte digitale è spesso compresa nel termine ombrello new media art.

Una volta vinte le reticenze iniziali[1], l'impatto delle tecnologie digitali trasformarono radicalmente discipline come la pittura, il disegno, la scultura, la musica o la sound art, mentre altri campi della ricerca artistica digitale come la net art, l'installazione digitale e la realtà virtuale, divennero pratiche artistiche riconosciute[2]. Più in generale il termine artista digitale è usato per descrivere chi fa uso delle tecnologie digitali nella produzione artistica.

Le tecniche dell'arte digitale sono ampiamente utilizzate dai media mainstream nelle pubblicità e dai registi per produrre effetti visivi. Il desktop publishing ha avuto un enorme impatto sul mondo dell'editoria, anche se questo è più legato alla progettazione grafica. Le tecniche digitali sono comunque diventate uno strumento indispensabile nella creazione di un'opera, sia per gli artisti digitali che per quelli tradizionali. Considerando poi i parallelismi tra le arti visive e musicali, è possibile che l'accettazione generale del valore dell'arte visiva digitale progredisca più o meno allo stesso modo dell'accresciuta accettazione della musica prodotta elettronicamente negli ultimi tre decenni.

  1. ^ G. D. Taylor, The soulless usurper: Reception and criticism of early computer art, in H. Higgins & D. Kahn (a cura di), Mainframe experimentalism: Early digital computing in the experimental arts, Berkeley (California), University of California Press, 2012.
  2. ^ Donald Kuspit, The Matrix of Sensations, in VI: Digital Artists and the New Creative Renaissance. URL consultato il 28 gennaio 2020.

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