Augusta (titolo)

Livia Drusilla, la prima augusta, nel 14

Augusta (venerabile) fu un titolo imperiale romano; era la forma femminile del titolo augusto, e veniva attribuito, di norma, alle mogli o alle parenti degli imperatori romani. A partire dal III secolo, venne affiancato dai titoli Mater patriae (madre della patria) e Mater castrorum (madre degli accampamenti). Ad alcune Auguste dopo la morte furono concessi onori divini e il titolo di "Diva", analogo a quello di "Divus" per gli imperatori divinizzati con la cerimonia di apoteosi.

Il titolo di augusta, sebbene simile al corrispettivo maschile, non portava con sé né l'imperium proconsolare né la potestà tribunizia; queste mancanze, unite al fatto che difficilmente una donna avrebbe potuto portare il titolo di imperator (cosa che avverrà solo nell'Impero bizantino, dove Irene d'Atene sarà basileus), rendevano impossibile l'esercizio effettivo e legale del potere per una augusta. Solo due sono i casi in cui una donna potrebbe aver regnato di proprio diritto: quando Caligola, ammalato, designò sua sorella Drusilla come successore e nel caso di Ulpia Severina, secondo alcuni storici imperatrice per un breve periodo dopo la morte del marito Aureliano. Di fatto, anche la madre del giovane imperatore Eliogabalo, Giulia Soemia (che pure non ebbe il titolo ufficiale), e quella di Nerone, Giulia Agrippina Augusta, esercitarono la reggenza durante la giovane età dei figli (Agrippina arrivò anche a battere moneta durante l'assenza in guerra del marito Claudio). Anche Giulia Domna la madre dell'imperatore Caracalla, Giulia Mamea madre di Alessandro Severo e la madre di Mamea e Soemia, Giulia Mesa sono state le vere dominatrici dietro al trono.


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