Ayyavazhi

Il simbolo dell'Ayyavazhi; un fiore di loto che sorregge la fiamma numistica ("Namam"), la quale simboleggia l'Anima dell'universo, l'irrappresentabilità di Dio, nonché il suo nome più alto.

L'Ayyavazhi, chiamato anche Ayyavalismo o Ayyavaḻi[1], è un credo definibile come monista occasionalmente incluso tra le correnti dell'Induismo,[2][3] sebbene venga considerata una religione separata da quest'ultima dai seguaci stessi, da diversi studiosi[4][5][6] e in diverse fonti governative.[7][8]

L'Ayyavalismo è incentrato sulla figura di Ayya Vaikundar[9], sulla sua vita e sui suoi insegnamenti contenuti nelle scritture ayyavali, ovvero l'Akilam e l'Arulnul. Oggi la religione ayyavali è maggiormente diffusa nel sud dell'India, dove nacque, in particolare in alcuni distretti del Tamil Nadu come Kanyakumari, Tirunelveli e Thoothukudi.

Per la presenza — nella dottrina ayyavali — del concetto del Dharma, è classificato tra le religioni dharmiche. Sebbene l'Ayyavazhi condivida molti concetti — in particolare mitologici e pratici — con l'Induismo, si differenzia da questo sotto parecchi e basilari aspetti, specialmente il concetto del contrasto tra bene e male, oltre che la visione della vita dopo la morte che alcuni associano alle idee abramitiche sul paradiso,[10] a cui si aggiunge la esplicita condanna al sistema delle caste.

  1. ^ La terminazione zhi (ழி) della parola Ayyavazhi, è una consonante retroflessa, e viene più correttamente traslitterata nella forma ḻi, in accordo con il sistema di romanizzazione della Biblioteca Nazionale di Calcutta. La corretta versione del nome sarebbe dunque Ayyavaḻi.
  2. ^ C. Valiaveetil, THOZHAMAI ILLAM, KANYAKUMARI (PDF), in MNL, Dindigul, St. Maryís Press, ottobre 2006, p. 9 (archiviato dall'url originale il 29 novembre 2007).
  3. ^ La maggioranza dei suoi seguaci è registrata come induista nei censimenti indiani (cfr. Other Religious Communities, 256, Tamil Nadu., su Indian Census 2001 – Population by religious communities, censusindia.gov.in (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2008).)
  4. ^ Samuel Mateer, "The Land of Charity:": A Descriptive Account of Travancore and Its People, with Especial Reference to Missionary Labour, J. Snow and Company, 1871.
  5. ^ M. C. Raj, Dalitology: The Book of the Dalit People, Ambedkar Resource Centre, 2001, ISBN 978-81-87367-04-8.
  6. ^ Graham Harve y e Robert J. Wallis, The A to Z of Shamanism, Rowman & Littlefield, aprile 2010, ISBN 978-0-8108-7600-2.
  7. ^ Press release No-45 (PDF), su tn.gov.in, Governement of Tamil Natu, 13 gennaio 2008. URL consultato il 22 marzo 2009.
    «The Maniviza (fest) for Bala Prajapathi Adikalar, the head of Ayyavazhi religion...»
  8. ^ Sri Vaikunda Swamigal (PDF), su textbooksonline.tn.nic.in (archiviato dall'url originale il 22 novembre 2009).
    «By the midnineteenth century, Ayyavazhi came to be recognized as a separate religion and spread in the regions of South Travancore and South Tirunelveli."»
  9. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore PhD2010
  10. ^ G. Patrick, Religion and Subaltern Agency: A Case-study of Ayyā Vaḷi - a Subaltern Religious Phenomenon in South Tiruvitǟṅkūr, Department of Christian Studies, University of Madras, 2003.

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