Battaglia dell'Amba Aradam

Battaglia dell'Amba Aradam
parte della guerra d'Etiopia
Un momento della battaglia
Data10-19 febbraio 1936
(9 giorni)
LuogoPian del Calaminò, Piano di Antolo, monte Amba Aradam
EsitoVittoria italiana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Circa 70.000 uomini

288 cannoni

5000 mitragliatrici

170 aerei
Circa 80.000 uomini

18 cannoni

400 mitragliatrici
Perdite
800 mortiCirca 6.000 morti
circa 12.000 feriti
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La battaglia dell'Amba Aradam (conosciuta anche come battaglia dell'Endertà[1] o massacro di Amba Aradam) fu un conflitto armato combattuto nel febbraio 1936 durante la guerra d'Etiopia, presso il monte (Amba) Aradam. La battaglia si articolò in attacchi e contrattacchi delle forze del Regno d'Italia al comando del maresciallo Pietro Badoglio contro le forze etiopi del ras Mulugeta.

La battaglia venne combattuta essenzialmente attorno all'area del monte Amba Aradam, che comprendeva gran parte della provincia di Endertà e si concluse con una netta vittoria del maresciallo Badoglio; le forze abissine furono sconfitte e in parte si disgregarono durante la ritirata a causa dell'iprite, un gas vescicante rilasciato a bassa quota dall’aviazione del Regio esercito italiano, anche sui civili. A terra, i soldati spararono proiettili all’arsina e al fosgene, fortemente tossici[2].

  1. ^ Giorgio Rochat, Le guerre italiane 1935-1943, p. 59
  2. ^ “Ambaradan”, quando una parola nasce da un genocidio, su lastampa.it, 15 febbraio 2017. URL consultato il 21 maggio 2020.

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