Battaglia di Austerlitz

Battaglia di Austerlitz
parte della guerra della terza coalizione
Napoleone alla Battaglia di Austerlitz
dipinto dell'artista francese François Gérard
Data2 dicembre 1805
LuogoAusterlitz
EsitoDecisiva vittoria francese
Fine della terza coalizione
Dissoluzione del Sacro Romano Impero
Pace di Presburgo
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
73 000 uomini[1]
139 cannoni[2]
85 700 uomini[2]
278 cannoni[2]
Perdite
1 305 morti
6 940 feriti
573 prigionieri[3]
15 000 morti e feriti
12 000 prigionieri
180 cannoni persi[3]
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La battaglia di Austerlitz (in francese Bataille d'Austerlitz; in tedesco Schlacht bei Austerlitz; in russo Битва под Аустерлицем?, Bitva pod Austerlicem; in ceco Bitva u Slavkova), detta anche battaglia dei tre imperatori[N 2], fu l'ultima e decisiva battaglia svoltasi durante la guerra della terza coalizione, parte delle guerre napoleoniche.

Fu combattuta il 2 dicembre 1805 (11 frimaio, anno XIV del CRF) nei pressi della cittadina di Austerlitz (l'attuale comune di Slavkov u Brna nella Repubblica Ceca, nelle vicinanze di Brno) tra la Grande Armée francese composta da circa 73 000 uomini comandati dall'imperatore Napoleone Bonaparte e un'armata congiunta, formata da russi e austriaci, composta da oltre 85 000 uomini comandati dal generale russo Michail Illarionovič Kutuzov, con la collaborazione del generale austriaco Franz von Weyrother che era stato l'ideatore del piano di battaglia austro-russo[5].

Dopo avere accerchiato e distrutto un'intera armata austriaca durante la campagna di Ulma, le forze francesi occuparono Vienna l'11 novembre 1805[6]. Gli austriaci riuscirono a evitare ulteriori combattimenti fino all'arrivo dei rinforzi russi. Napoleone necessitava di una vittoria decisiva e, per attirare gli avversari sul terreno di battaglia da lui scelto nei pressi di Austerlitz, finse di trovarsi in difficoltà facendo ripiegare le sue avanguardie e indebolendo deliberatamente il suo fianco destro. I generali austro-russi concentrarono la maggior parte delle forze contro la destra francese, sguarnendo pericolosamente il centro del loro fronte, che subì il violento attacco di sorpresa del IV Corpo del maresciallo Nicolas Jean-de-Dieu Soult. Dopo il crollo del centro nemico, i francesi poterono sbaragliare entrambi i fianchi dello schieramento nemico e costrinsero gli alleati a una fuga disordinata, catturando migliaia di prigionieri.

Francia e Austria conclusero un armistizio immediato cui seguì poco dopo, il 26 dicembre, la pace di Presburgo: il trattato poneva l'Austria fuori sia dalla guerra sia dalla terza coalizione, confermando la perdita austriaca dei territori in Italia a favore della Francia e in Germania a favore degli alleati tedeschi di Napoleone. La cruciale vittoria ad Austerlitz permise a Napoleone di creare la Confederazione del Reno; di conseguenza il Sacro Romano Impero cessò di esistere nel 1806 con l'abdicazione di Francesco II dal trono imperiale.

La battaglia di Austerlitz rappresenta il più grande successo raggiunto da Napoleone nella sua carriera militare e ha assunto una statura quasi mitica nell'epopea napoleonica: grazie alla precisa esecuzione dell'audace ma ingegnoso piano dell'imperatore, i francesi conseguirono una vittoria schiacciante. Viene spesso celebrata come il capolavoro di Napoleone per l'abilità di cui egli diede prova e, per i risultati raggiunti, è stata paragonata alla battaglia di Canne, il famoso trionfo di Annibale[7].


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  1. ^ Russo, p. 109.
  2. ^ a b c Chandler Ita, p. 519.
  3. ^ a b Chandler Ita, p. 537.
  4. ^ Chandler Eng, pp. 432-433.
  5. ^ Chandler Eng, pp. 416-417.
  6. ^ Giuseppe A. Barbazeni, La battaglia della Moscova, Giuseppe A. Barbazeni, 2012, p. 35, ISBN 978-88-6755-182-8.
  7. ^ Gilbert, p. 133.

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