Battaglia di Canne parte della seconda guerra punica | |||
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Annibale percorre trionfalmente il campo di Canne dopo la vittoria. | |||
Data | 2 agosto 216 a.C. | ||
Luogo | Canne (Apulia), nei pressi del fiume Aufido | ||
Esito | Vittoria cartaginese[1] | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
«Afris prope iam fessis caede magis quam pugna»
«I Cartaginesi erano quasi più spossati per la strage compiuta che per il combattimento»
La battaglia di Canne del 2 agosto[5] del 216 a.C. è stata una delle principali battaglie della seconda guerra punica ed ebbe luogo in prossimità della città di Canne[6], nell'antica Apulia. L'esercito di Cartagine, comandato con estrema abilità da Annibale, accerchiò e distrusse quasi completamente un esercito numericamente superiore della Repubblica romana, guidato dai consoli Lucio Emilio Paolo e Gaio Terenzio Varrone. È stata, in termini di caduti in combattimento, una delle più pesanti sconfitte subite da Roma, seconda solo alla battaglia di Arausio, ed è considerata come una delle più grandi manovre tattiche della storia militare.[1][7]
Riorganizzatisi dopo le precedenti sconfitte nelle battaglie della Trebbia (218 a.C.) e del lago Trasimeno (217 a.C.), i Romani decisero di affrontare Annibale a Canne, con circa 86 000 uomini tra soldati romani e truppe alleate.[8] I Romani ammassarono la loro fanteria pesante in una formazione più serrata del solito, mentre Annibale utilizzò la tattica della manovra a tenaglia. Questa manovra risultò così efficace che l'esercito romano fu annientato come forza di combattimento. A seguito della battaglia di Canne, la città di Capua, un tempo alleata di Roma, e altre città-stato cambiarono alleanza, schierandosi con Cartagine.
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