Battaglia di Lissa parte della terza guerra d'indipendenza italiana | |||
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La Re d'Italia affonda dopo essere stata speronata dalla Erzherzog Ferdinand Max, nave ammiraglia di Tegetthoff | |||
Data | 20 luglio 1866 | ||
Luogo | Mar Adriatico, nei pressi dell'isola di Lissa, oggi Croazia | ||
Esito | Vittoria austriaca | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La battaglia di Lissa fu uno scontro navale nell'ambito della terza guerra d'indipendenza italiana e si svolse il 20 luglio 1866 sul mar Adriatico nelle vicinanze dell'isola omonima, tra la Kriegsmarine, la Marina da Guerra dell'Impero austriaco e la Regia Marina del Regno d'Italia. Fu la prima grande battaglia navale tra navi a vapore corazzate e l'ultima nella quale furono eseguite deliberate manovre di speronamento.
La battaglia rientrò nella guerra austro-prussiana, in quanto l'Italia all'epoca era alleata della Prussia a sua volta in guerra contro l'Impero austriaco. L'obiettivo principale italiano era quello di conquistare il Veneto sottraendolo all'Austria e scalzare l'egemonia navale austriaca nell'Adriatico.
Le flotte erano composte da navi di legno a vela e vapore e navi corazzate anch'esse a vele e vapore. La flotta italiana, costituita da 12 corazzate e 17 vascelli lignei, superava la flotta austriaca, composta da 7 navi corazzate e 11 in legno. Una sola nave, l'italiana Affondatore, aveva i cannoni montati in torri corazzate invece che lungo le fiancate (in bordata). Entrambe le marine mostravano un'impreparazione più o meno marcata sul piano tecnico, ma in quella italiana, oltre alle deficienze tecniche, vi erano gravissimi problemi di coesione tra i comandanti e uno scarso addestramento degli equipaggi.
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