Battaglia di Vittorio Veneto

Battaglia di Vittorio Veneto
parte del fronte italiano della prima guerra mondiale
La cavalleria italiana entra a Trento il 3 novembre 1918
Data24 ottobre - 4 novembre 1918
LuogoFiume Piave e Massiccio del Grappa
EsitoDecisiva vittoria italiana
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
57 divisioni di fanteria e 4 di cavalleria[1]
Effettivi totali: 1 100 000 soldati
10 000 cannoni[2]
secondo altre fonti: 7 750 cannoni
600 aerei[3]
50 divisioni di fanteria e 6 di cavalleria[4]
Effettivi totali: 800 000 soldati
7 000 cannoni[5]
Perdite
36 498 morti, feriti e dispersi (di cui 1 830 britannici e 588 francesi)[6]90 000 morti e feriti[7]
426 000 prigionieri
6 810 cannoni (cifre ufficiali fino all'11 novembre 1918)[6]
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La battaglia di Vittorio Veneto o terza battaglia del Piave[8] fu l'ultimo scontro armato tra Italia e Impero austro-ungarico nel corso della prima guerra mondiale. Si combatté tra il 24 ottobre e il 4 novembre 1918 nella zona tra il fiume Piave, il Massiccio del Grappa, il Trentino e il Friuli e seguì di pochi mesi la fallita offensiva austriaca del giugno 1918 che non era riuscita a infrangere la resistenza italiana sul Piave e sul Grappa e si era conclusa con un grave indebolimento della forza e della capacità di combattimento dell'Imperiale e regio esercito.

L'attacco decisivo italiano, fortemente sollecitato dagli Alleati che erano già passati all'offensiva generale sul fronte occidentale, ebbe inizio solo il 24 ottobre 1918, mentre l'Impero austro-ungarico dava già segno di disfacimento a causa delle crescenti tensioni politico-sociali tra le numerose nazionalità presenti nello Stato asburgico, e mentre erano in corso tentativi di negoziati per una sospensione delle ostilità.

La battaglia di Vittorio Veneto fu caratterizzata da una fase iniziale duramente combattuta, durante la quale l'esercito austro-ungarico fu ancora in grado di opporre valida resistenza sia sul Piave sia nel settore del monte Grappa, a cui seguì un improvviso e irreversibile crollo della difesa, con la progressiva disgregazione dei reparti e defezioni tra le minoranze nazionali, che favorirono la rapida avanzata finale dell'esercito italiano fino a Trento e Trieste.

La sera del 3 novembre 1918, con entrata in vigore alle ore 15:00 del giorno successivo, fu firmato l'armistizio di Villa Giusti che sancì la fine dell'Impero austro-ungarico e la vittoria dell'Italia nel primo conflitto mondiale.

  1. ^ Pieropan, p. 773.
  2. ^ Montanelli-Cervi, vol. 7, p. 276.
  3. ^ Riccardo Niccoli, Storia dell'aeronautica, Hobby&Work, 2001.
  4. ^ Pieropan, p. 776.
  5. ^ Montanelli-Cervi, vol. 7, p. 278.
  6. ^ a b Pieropan, p. 848.
  7. ^ Montanelli-Cervi, vol. 7, p. 270.
  8. ^ Caviglia, p. 91.

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