Beatrice d'Este

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Beatrice d'Este (d'Aragona)
Miniatura di Beatrice a 18 anni[1] (attrib. Giovanni Pietro Birago)
Duchessa consorte di Milano
Stemma
Stemma
In carica22 ottobre 1494 –
2 gennaio 1497
PredecessoreIsabella d'Aragona
SuccessoreAnna di Bretagna
Duchessa consorte di Bari
In carica30 aprile 1480 –
2 gennaio 1497
Signora di Cassolnovo, Cusago, Ariotta, Capo di Monte, Villanova, Sartirana, Leale, Sforzesca
In carica28 gennaio 1494 –
2 gennaio 1497
Contessa di San Secondo, Felino, Torrechiara
In carica1496 –
2 gennaio 1497
PredecessoreLeone Sforza
SuccessoreTroilo I de' Rossi
Altri titoliSignora di Valenza, Galliate, Mortara, Bassignana, Monte Imperiale, Cusano, Castel San Giovanni, Pigliola, Valle di Lugano
NascitaFerrara, 29 giugno 1475
MorteMilano, 2 gennaio 1497 (21 anni)
Luogo di sepolturaChiesa di Santa Maria delle Grazie
DinastiaEste per nascita
Aragona per adozione
Sforza per matrimonio
PadreErcole I d'Este
Ferrante d'Aragona (adottivo)
MadreEleonora d'Aragona
Giovanna d'Aragona (adottiva)
ConsorteLudovico Sforza
FigliErcole Massimiliano
Francesco
ReligioneCattolicesimo
MottoTi a mi e mi a ti [A 1]
Firma

«Beatrice bea, vivendo, il suo consorte,
e lo lascia infelice alla sua morte;
anzi tutta l'Italia, che con lei
fia triunfante, e senza lei, captiva.[2]»

Beatrice d'Este (Ferrara, 29 giugno 1475Milano, 2 gennaio 1497) soprannominata Sternit, cioè Abbatte, in riferimento alla capacità di conquistarsi il trono abbattendo ogni ostacolo,[4] fu duchessa di Milano e di Bari, principatus socia[5] del marito Ludovico Sforza il Moro, secondo l'espressione dell'imperatore Massimiliano I.[6] Fu una delle personalità più importanti del suo tempo e, nonostante la breve vita, trasse le fila della politica italiana. Abile cacciatrice e cavallerizza esperta,[7] fu pratica dell'uso di diverse armi,[8] «vera intrepida amazzone e animosa seguace di Diana»,[9] ma fu anche donna di cultura, importante mecenate e capofila della moda: al fianco dell'illustre consorte, rese Milano una delle massime capitali del Rinascimento.[10][11] Con la propria determinazione e l'indole bellicosa, fu l'anima della resistenza milanese contro il nemico francese durante la prima delle Guerre d'Italia, quando il suo intervento valse a respingere le minacce del duca d'Orléans, che era sul punto di conquistare Milano.[12][13]

«Ella mostrava il coraggio di un uomo, e quello di un uomo intrepido, di fronte al pericolo. [...] Era davvero una virago, nell'onorevole senso medievale della parola. Una donna, come la definisce Gregorovius, elevata per coraggio e comprensione al di sopra del suo sesso».[14]

«Principessa di somma perspicacia, benché giovane, versata nelle cose di stato, più che non soglion le donne, [...] dominava il marito irresistibilmente, eragli consigliera ed eccitatrice, e fu veduta più tardi sul campo di Novara rialzarne l'abbattuto coraggio» (Samuele Romanin).[15]

La sua morte di parto a soli ventuno anni gettò Ludovico il Moro in un profondo dolore, da cui non si sarebbe più ripreso.

  1. ^ Béatrix d'Este, Gustave Clausse, Erneste Leroux, 1907, p. 33.
  2. ^ "Cattiva" nell'accezione di "prigioniera".
  3. ^ Ludovico Ariosto, L'Orlando furioso, Lefevre, 1839, pp. 280-281.
  4. ^ Ad Alessandro Luzio, gli Archivi di stato italiani: miscellanea di studi storici, Volume 2, F. Le Monnier, 1933, p. 384.
  5. ^ "collaboratrice di governo"
  6. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :14
  7. ^ Luzio e Renier, pp. 112-113.
  8. ^ Paolo Negri, Studi sulla crisi italiana alla fine del secolo, Archivio storico lombardo: giornale della Società storica lombarda, anno 51, fasc. 1-2 (1924), p. 130. Paolo Negri, Milano, Ferrara e Impero durante l'impresa di Carlo VIII in Italia, Archivio Storico Lombardo, (1917 dic, Serie 5, Fascicolo 3 e 4), p. 425.
  9. ^ Motivi storici della educazione femminile, Gian Ludovico Masetti Zannini, M. D'Auria, 1982, p. 229.
  10. ^ Malaguzzi Valeri, pp. 35-37.
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :28
  12. ^ Francesco Giarelli, Storia di Piacenza dalle origini ai nostri giorni, vol. 1, V. Porta, 1889, p. 292. Francesco Pirovano, Milano, nuova descrizione. Seconda edizione, Silvestri, 1830, p. 27. Préchac, p. 160. Il mondo illustrato, giornale universale, G. Pomba, 1848, p. 395. Les sculpteurs italiens, pp. 155-156.
  13. ^ Maulde, 221-224; Sanudo, pp. 425, 438 e 441.
  14. ^ "A fiftheenth-century virago" in The Saturday Review 1900-04-21: Vol 89 Iss 2321, p. 496.
  15. ^ Strenna Italiana, vol. 19, p. 137.


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