Le Bolle della Malvizza costituiscono il più vasto apparato di vulcanetti di fango nell'Appennino meridionale[1] ove peraltro il fenomeno, di natura puramente sedimentaria, è alquanto raro (a differenza delle comuni mofete, fumarole e solfatare che hanno invece un'origine propriamente vulcanica). Le Bolle della Malvizza mostrano talune affinità con le salse dell'Appennino centro-settentrionale e con le maccalube della Sicilia.[1]
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