Bullvalene | |
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Nome IUPAC | |
Triciclo[3.3.2.02,8]deca-3,6,9-triene | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C10H10 |
Massa molecolare (u) | 130,19 |
Aspetto | cristalli incolori o polvere bianca |
Numero CAS | |
PubChem | 136796 |
SMILES | C1=CC2C3C2C=CC1C=C3 |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 96° (369 K) |
Temperatura di ebollizione | > 400 °C (> 673 K) con decomposizione |
Indicazioni di sicurezza | |
Il bullvalene[1] è un idrocarburo triciclico a gabbia avente tre insaturazioni, la cui formula è C10H10 o anche (CH)10. Se ne può descrivere la struttura partendo da un ciclopropano e unendo ciascuno dei tre atomi di carbonio ad un metino (CH) tramite interposizione di tre ponti vinilenici (-CH=CH-).
Il bullvalene è una molecola inusuale in chimica organica in quanto a temperatura ambiente e inferiore la sua struttura è mobile:[2] questa sua particolarità è dovuta al fatto che tutti i legami C-C e C=C si rompono e si riformano rapidamente in altre posizioni, generando isomeri strutturali equivalenti; a temperatura ambiente questo processo per il bullvalene è rapido nella scala dei tempi della risonanza magnetica nucleare (RMN). Questa proprietà del bullvalene e di altre molecole e specie chimiche,[3] da non confondersi con il fenomeno della risonanza, si chiama flussionalità.[4]
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