Cabala lurianica

Ein Sof e Tzimtzum (ebraico: צמצום ṣimṣūm "contrazione" o "restringimento"). Dio ha contratto la Sua luce infinita per permettere uno spazio concettuale, in cui un mondo indipendente potesse esistere.

Cabala lurianica (anche detta Cabala luriana o lurianesimo), così chiamata con riferimento al cabalista ebreo Isaac Luria (detto "ARI'zal" o semplicemente l‘Ari)[1] che la sviluppò, esponendo una nuova interpretazione fondamentale del pensiero cabalistico che i suoi seguaci sintetizzarono e incorporarono nella prima Cabala ebraica esegetica dello Zohar: essa si era già diffusa in ambienti medievali. La Cabala luriana descrive nuove dottrine sovrarazionali sulle origini della Creazione (Tzimtzum) e la sua restaurazione cosmica (Tohu e Tiqqun); incorpora quindi una revisione e sistematizzazione più completa degli insegnamenti cabalistici precedenti.[2]

Il principale divulgatore delle idee di Luria fu Rabbi Hayyim ben Joseph Vital di Safad, che sostenne di essere l'interprete ufficiale del sistema lurianico, anche se ciò fu contestato da alcuni.[3] Nel loro complesso, gli insegnamenti scritti compilati e raccolti dalla scuola di Luria dopo la sua scomparsa vennero "accreditati" veritieri e metaforicamente chiamati "Kitvei HaARI" (Scritti dell'ARI), anche se differivano su alcune interpretazioni basilari delle prime generazioni.

Interpretazioni precedenti dello Zohar erano culminate a Safed nello schema di Moshe Cordovero, influenzato razionalmente dalla filosofia ebraica, immediatamente prima dell'arrivo Luria. Sia il sistema di Cordovero che quello di Luria hanno dato alla Cabala una sistemica teologica messa a confronto con la precedente eminenza della filosofia ebraica medievale. Sotto l'influenza della rinascita mistica della già descritta scuola di Safed del XVI secolo, il lurianesimo divenne la teologia tradizionale ebraica quasi universale nei primi anni dell'era moderna,[4] sia nei circoli accademici che nell'immaginazione popolare. Lo schema lurianico, letto dai suoi seguaci in armonia con quello cordoveriano e in seguito più avanzato,[2] in gran parte lo rimpiazzò, diventando il fondamento dei successivi sviluppi del misticismo ebraico. Dopo l'Ari, lo Zohar venne interpretato in termini lurianici e i cabalisti esoterici dopo ne ampliarono la teoria mistica nell'ambito del sistema lurianico. I successivi movimenti chassidici e mitnagdici differirono sulle implicazioni della Cabala lurianica ed il suo ruolo sociale nel misticismo popolare. Anche l'eresia mistica sabbatiana derivò le sue origini dal messianismo lurianico, ma distorse antropomorfismicamente l'interdipendenza cabalistica del misticismo con l'osservanza halakhica.

  1. ^ In ebraico Luria veniva chiamato Yitzhak Lurya יִצְחַק לוּרְיָא, Yitzhak Ben Shlomo Ashkenazi,' ed anche Yitzhak Ashkenazi. Era anche conosciuto come Ari אֲרִי e He-Ari (“Il Leone”) dall'acronimo di Ashkenazi Rabbi Itzhak (“l'Ashkenazita Rabbi Yitzhak"), e poi Arizal, dove “ZaL” è l'acronimo di Zikhronò Livrakhah (“di benedetta memoria” o letteralmente “il ricordo di lui [sia] in benedizione”, un tratto d'onore ebraico riservato ai defunti), e anche come Arì Ha-Qadosh ("il Santo Ari").
  2. ^ a b "The Development of Kabbalah in Three Stages (Sviluppo della Cabala in tre fasi)", da inner.org: 1 Cabala cordoveriana - Hishtalshelut Evoluzione dei Mondi Spirituali, 2 Cabala lurianica - Hitlabshut Investitura nei Mondi Spirituali, 3 Filosofia chassidica - Hashra'ah Onnipresenza Divina. Cfr. anche Riccardo Di Segni, Morasha: "Isaac Luria" Archiviato il 29 ottobre 2013 in Internet Archive..
  3. ^ Lawrence Fine, Physician of the Soul, Healer of the Cosmos, Stanford Studies, 2003, pp. 343-344: "Vital deve aver visto le attività letterarie di Ibn Tabul come un tentativo arrogante di usurpare la sua autorità come unico depositario legittimo e interprete della Cabala luriana. Noi non sappiamo cosa Ibn Tabul provasse per Vital. La concorrenza e la gelosia tra di loro non è stata tuttavia limitata alla sfera letteraria. Entrambi cercarono di succedere a Luria, nel senso che ciascuno di loro si vedeva come un maestro della tradizione lurianica. Tre anni dopo la morte di Luria, nel 1575, Vital formò un gruppo di sette persone che avevano accettato di studiare gli insegnamenti lurianici solo con lui e di non condividerli con altri. Naturalmente Ibn Tabul non era membro di questo gruppo. Gershom Scholem ha ipotizzato infatti che parte dei motivi di Vital nel creare tale circolo fu proprio quello di emarginare Ibn Tabul. Sappiamo comunque, dalle lettere di Samuel Bacchi, discepolo di Ibn Tabul, che anche Ibn Tabul aveva un gruppo di allievi. Mentre il circolo di studio di Vital sopravvisse per un tempo molto breve, senza lasciare prove di aver ispirato un vero seguito, Ibn Tabul invece si guadagnò una certa reputazione come insegnante carismatico, almeno tra i discepoli più intensamente legati a lui." Cfr. anche Gershom Scholem, Le grandi correnti della mistica ebraica, Il Saggiatore , Milano, 1965, in particolare cap. VII; id., La Cabala, Ediz. Mediterranee, Roma, 1984, in particolare pp. 132-147, e 422-430.
  4. ^ Note di studio della Tarda Cabala in inglese: "The Safed Period & Lurianic Kabbalah", p. 1: l'autore Don Karr, citando Gershom Scholem (Major Trends in Jewish Mysticism, 3rd edition, Londra: Thames & Hudson, 1955, pp. 285-6), afferma:

    La cabala lurianica fu l'ultimo movimento religioso nell'Ebraismo la cui influenza divenne preponderante in tutti gli strati del popolo ebraico e in tutte le nazioni della Diaspora, senza eccezioni.


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