Caccia alle streghe

Rogo di streghe del 1587, Jacob Truchsess (collezione Wickiana)
Verbale del processo a una presunta strega poi arsa sul rogo

La caccia alle streghe è un fenomeno storico, molto dibattuto e anche romanzato[1], di superstizione o isteria di massa[2] consistente nella ricerca di persone ritenute streghe[3], stregoni o, più in generale, praticanti la stregoneria. Il periodo storico in cui tale fenomeno fu più sviluppato in Europa fu nei tre secoli a cavallo tra fine medioevo ed età moderna, più o meno dal 1450 al 1750 e comprende l'era della Riforma protestante, della Controriforma e della Guerra dei trent'anni.

La caccia alle streghe in Europa causò circa 50 mila vittime[4]; le più recenti esecuzioni per stregoneria in Europa risalgono al XVIII secolo. In altre aree, come l'Africa e l'Asia, la caccia alle streghe riguarda in tempi più moderni l'Africa subsahariana e la Papua Nuova Guinea. Processi per stregoneria sono stati celebrati anche contro uomini e, in alcuni periodi storici e in determinate aree geografiche, più che contro le donne (Carinzia, Normandia, Islanda, Estonia e Russia)[5].

Molta della letteratura e della superstizione popolare legata alle streghe deriva da un testo, il Malleus Maleficarum, erroneamente attribuito a lungo alla diretta volontà papale[6].

Metaforicamente con caccia alle streghe si intende un'indagine pubblica condotta per scoprire supposte attività sovversive. Un caso particolare fu il maccartismo degli anni cinquanta negli Stati Uniti.


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