Campagna sommergibilistica degli Alleati nel Pacifico

Campagna sommergibilistica degli Alleati nel Pacifico
parte della guerra del Pacifico della seconda guerra mondiale
L'affondamento del mercantile giapponese Nittsu Maru ripreso dal periscopio del sommergibile USS Wahoo
Datadicembre 1941 - agosto 1945
LuogoAcque dell'oceano Pacifico
EsitoSuccesso degli Alleati
Schieramenti
Comandanti
Perdite
  • 49 sommergibili statunitensi[1]
  • 3 sommergibili britannici, più 2 radiati per danni[2]
  • 9 sommergibili olandesi[3]
Affondamenti causati da sommergibili:
  • oltre 1.000 mercantili[4]
  • 201 unità navali militari[5]
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    La campagna sommergibilistica degli Alleati nel Pacifico rappresentò un capitolo importante delle operazioni belliche nel teatro operativo dell'oceano Pacifico durante la seconda guerra mondiale. La campagna ebbe inizio praticamente fin dai primissimi giorni dell'offensiva giapponese nel Pacifico e nel Sud-est asiatico, nel dicembre 1941: i sommergibili della United States Navy stazionati nelle Filippine statunitensi, come pure i battelli subacquei della Koninklijke Marine posti a difesa delle Indie orientali olandesi, si ritrovarono in prima fila nel tentativo di arrestare gli attacchi giapponesi, finendo con il dover ripiegare in Australia da dove però continuarono le loro operazioni offensive.

    Contemporaneamente, i sommergibili della United States Pacific Fleet provenienti dalle Hawaii, praticamente l'unico strumento offensivo immediatamente disponibile ai comandanti statunitensi per disturbare le comunicazioni navali nemiche, iniziarono a operare lungo le rotte di collegamento tra il Giappone stesso e le sue recenti conquiste asiatiche. In uno dei più efficaci esempi di guerra sottomarina indiscriminata della storia, i sommergibili degli Alleati iniziarono a mietere sempre più successi: il crescente numero di sommergibili a disposizione consentì ai comandanti statunitensi di saturare le aree di maggior traffico navale giapponese, decimando i mercantili che tentavano di recapitare le materie prime necessarie ad alimentare le industrie del Giappone; l'azione era appoggiata anche da un più piccolo numero di sommergibili olandesi e britannici, operativi principalmente nel Sud-est asiatico. Complice anche una cattiva gestione della difesa del traffico mercantile da parte della Marina imperiale giapponese, i battelli alleati spedirono sul fondo del mare più di un migliaio di mercantili (oltre a svariate decine di unità militari), causando in Giappone una catastrofica mancanza di materie prime e finanche di generi alimentari che compromise notevolmente la sua capacità di continuare la guerra.

    I sommergibili alleati furono inoltre impiegati in svariate attività di supporto, come le missioni di ricognizione in preparazione degli assalti anfibi alle isole tenute dai giapponesi, lo sbarco di sabotatori e informatori dietro le linee nemiche, e il recupero di aviatori abbattuti in mare.

    1. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Bagnasco-66
    2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Indian-Ocean
    3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Dutch_submarines
    4. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Poolman-142
    5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Bagna56

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