Cannocchiale

Riproduzione di un cannocchiale galileiano (dettaglio) conservata al Museo nazionale della scienza e della tecnologia Leonardo da Vinci, Milano; l'originale si trova al Museo Galileo di Firenze

Il cannocchiale o anche canocchiale[1][2] (da occhiale a forma di canna ) è uno strumento ottico a rifrazione per l'osservazione ingrandita e diretta di oggetti lontani, che nasce intorno al 1600, seguendo un particolare schema ottico ideato o sviluppato dalla mente di Galileo Galilei, da cui prende il nominativo di «cannocchiale galileiano», in suo onore.

Osservazione al cannocchiale

Nella forma più semplice, è costituito da due lenti poste alle estremità di un tubo, una positiva con funzione di obiettivo e l'altra negativa con funzione di oculare, schema che è in grado di fornire una immagine ottica già raddrizzata, senza bisogno di prismi raddrizzatori (a tetto o di Porro) o di altre lenti. Questo è lo schema del cannocchiale galileiano, che ha la peculiarità di essere anche molto luminoso, più corto e leggero.

Questa configurazione ottica è però praticamente scomparsa da almeno il XX secolo, usata solo in binocoli da teatro di bassa qualità o, con schemi più complessi, negli occhiali da chirurgo[3]. Tuttavia, con il termine «cannocchiale» si intende questo tipo di ottiche o, attualmente e in prevalenza, i piccoli rifrattori acromatici che offrono comunque immagini diritte per l'osservazione terrestre, grazie ai sistemi di raddrizzamento a prismi o lenti. Ad esempio, il «cannocchiale da puntamento» è il classico mirino ottico telescopico dei fucili di precisione, che utilizza le lenti per il raddrizzamento delle immagini del obiettivo.

  1. ^ Canocchiale, in Grande Dizionario di Italiano, Garzanti Linguistica.
  2. ^ Cannocchiale o canocchiale?, in La grammatica italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2012.
  3. ^ occhiali da chirurgo

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