Carlo Edoardo Stuart

Carlo Edoardo Stuart
Allan Ramsay, ritratto di Carlo Edoardo Stuart (1745, Gosford House)
Re titolare d'Inghilterra, Scozia e Irlanda
come Carlo III
Stemma
Stemma
In carica1º gennaio 1766 –
31 gennaio 1788
Predecessore"Giacomo III e VIII"
Successore"Enrico IX e I"
Reggente di Scozia
In carica16 agosto 1745 –
16 aprile 1746
(in nome del padre Giacomo VIII)
Nome completoinglese: Charles Edward Louis John Casimir Silvester Severino Maria Stuart[1]
italiano: Carlo Edoardo Luigi Giovanni Casimiro Silvestro Severino Maria Stuart
TrattamentoAltezza reale
Altri titoliConte d'Albany
NascitaPalazzo Muti, Roma, 31 dicembre 1720
MortePalazzo Muti, Roma, 31 gennaio 1788 (67 anni)
Luogo di sepolturaGrotte Vaticane
DinastiaStuart
PadreGiacomo Francesco Edoardo Stuart
MadreMaria Clementina Sobieska
ConsorteLuisa di Stolberg-Gedern
FigliCharlotte (illegittima)
ReligioneCattolicesimo

Carlo Edoardo Luigi Giovanni Casimiro Silvestro Maria Stuart, detto anche il Giovane Pretendente, The Young Chevalier o Bonnie Prince Charlie[2] (Roma, 31 dicembre 1720Roma, 31 gennaio 1788), fu il secondo pretendente giacobita ai troni di Inghilterra, Scozia, Francia e Irlanda (come Carlo III) dalla morte di suo padre nel 1766.

Questa pretesa era tale in quanto figlio maggiore di Giacomo Francesco Edoardo Stuart, egli stesso figlio di Giacomo II e VII. Carlo Edoardo è famoso soprattutto per avere guidato l'infruttuosa insurrezione giacobita del 1745, finalizzata alla restaurazione della sua famiglia sul trono di Gran Bretagna, che terminò con la sconfitta nella battaglia di Culloden che di fatto concluse la causa giacobita. Nel periodo 1745-46 Carlo Edoardo fu riconosciuto signore di Scozia, terra d'origine degli Stuart e reggente del regno dai suoi sostenitori e dai clan scozzesi, mentre il padre Giacomo Francesco, rimasto in esilio, fu proclamato re Giacomo VIII di Scozia.

I giacobiti sostenevano le rivendicazioni degli Stuart dovute alla speranza per i cattolici della tolleranza religiosa e la fede nel diritto divino dei re. La fuga di Carlo dalla Scozia dopo la rivolta lo ha reso una figura romantica di fallimento eroico in alcune rappresentazioni successive, nonché un personaggio di riferimento dell'indipendentismo scozzese del tempo.[3] Nel 1759 fu coinvolto ancora in un piano per invadere la Gran Bretagna che fu abbandonato dopo le vittorie navali britanniche (in particolare dopo la sconfitta dei francesi nella battaglia della baia di Quiberon[4].

  1. ^ Additional Manuscripts, British Library, 30,090, quoted in Frank McLynn, Charles Edward Stuart: A Tragedy in Many Acts (London: Routledge, 1988), 8.
  2. ^ "il bel principe Carlo"
  3. ^ McLynn, Frank. Charles Edward Stuart: a tragedy in many acts
  4. ^ McLynn Charles Edward Stuart p.449-454

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