Carmelo Salanitro (Adrano, 30 ottobre 1894 – Campo di concentramento di Mauthausen, 24 aprile 1945) è stato un antifascista italiano.
Fu un attivo sostenitore del movimento antifascista, prima come consigliere alla Provincia di Catania per il Partito Popolare, poi come semplice insegnante di latino e greco. Lavorò al Liceo Gulli e Pennisi di Acireale e al Liceo classico "Mario Cutelli" di Catania, dove era l'unico docente a non avere la tessera del partito fascista.
Durante il suo insegnamento, lavorò contro il fascismo diffondendo dei biglietti che contenevano le verità sull'olocausto e sul regime. Il 14 novembre 1940 fu scoperto e denunciato dal preside del Cutelli, Rosario Verde,[1] dopo che costui aveva trovato dei volantini inneggianti al pacifismo.[2] Il 25 febbraio 1941 il Tribunale speciale per la difesa dello Stato lo condannò per "Propaganda antinazionale, offese al duce e a Hitler" a diciotto anni di carcere,[3] che scontò a Roma nel carcere di Regina Coeli, a Civitavecchia e Sulmona. Trattenuto in carcere dopo la caduta del regime su decisione del prefetto dell'Aquila, Rodolfo Biancorosso, e del direttore del carcere, fu consegnato alle autorità naziste e deportato al Campo di concentramento di Dachau, dove giunse il 13 ottobre 1943, poi, il 6 dicembre 1943, in quello di Mauthausen. Fu nuovamente trasferito a Dachau nel gennaio del 1944 e a Mauthausen nell'agosto 1944.[4] Fu ucciso in una camera a gas a Mauthausen tra il 23 e il 24 aprile 1945.
A lui sono dedicati un premio artistico nazionale istituito dal liceo Cutelli, una via a Catania, una via a Tremestieri Etneo ed una via ad Adrano (sua città natale), l'aula consiliare della provincia di Catania e l'Istituto Siciliano per la Storia dell'Italia Contemporanea. La sua statua, ad Adrano, è stata vittima di un grave atto vandalico nel gennaio 2007. Il 27 gennaio 2022, in occasione del giorno della Memoria, gli è stato co-intitolato il liceo presso cui prestò servizio.[5]
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