Caterina Sforza

Caterina Sforza
Caterina Sforza, riproduzione della medaglia del 1488 ca.
Signora di Forlì
(con il marito Girolamo)
Stemma
Stemma
In carica14801488
PredecessoreSinibaldo II Ordelaffi
SuccessoreOttaviano Riario
Signora di Imola
(con il marito Girolamo)
In carica14771488
PredecessoreTaddeo Manfredi
SuccessoreOttaviano Riario
Altri titoli
NascitaMilano, Ducato di Milano, 1463 circa[1]
MorteFirenze, Repubblica di Firenze, 28 maggio 1509
Luogo di sepolturaMonastero delle Murate, Firenze (tomba non più esistente)
DinastiaSforza
PadreGaleazzo Maria Sforza
MadreLucrezia Landriani
Consorti(I) Girolamo Riario
(II) Giacomo Feo
(III) Giovanni de' Medici
Figli(I) Ottaviano
(I) Cesare
(I) Bianca
(I) Giovanni Livio
(I) Galeazzo Maria
(I) Francesco "Sforzino"
(II) Bernardino "Carlo"
(III) Ludovico "Giovanni"
ReligioneCristianesimo cattolico

Caterina Sforza (Milano, 1463 circa – Firenze, 28 maggio 1509) fu signora di Imola e contessa di Forlì, prima con il marito Girolamo Riario, poi come reggente per il figlio primogenito Ottaviano Riario. Nella vita privata ebbe numerosi mariti ed amanti, si dedicò a svariate attività, fra le quali primeggiarono gli esperimenti di alchimia e la passione per la caccia e la danza. Negli affetti familiari fu un'attenta e amorevole educatrice per i suoi numerosi figli, dei quali solo l'ultimo, il famoso capitano di ventura Giovanni delle Bande Nere (nato Ludovico de' Medici), ereditò dalla madre la forte personalità. Fu sconfitta, nonostante abbia opposto resistenza, dal celebre condottiero Cesare Borgia. Imprigionata a Roma, dopo aver riacquistato la libertà, condusse una vita ritirata a Firenze.

  1. ^ Non sono stati trovati documenti sulla sua nascita e nemmeno sui primi tre anni della sua vita. (Natale Graziani, Gabriella Venturelli, Caterina Sforza, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 2001, p. 10).

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