Cavalieri templari

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Cavalieri templari
Pauperes commilitones Christi templique Salomonici
La Croce templare, simbolo per eccellenza dell'ordine
Tipologiaordine religioso cavalleresco
MottoNon nobis Domine, non nobis, sed nomini tuo da gloriam
Statussoppresso
Istituzione1099/1119 circa
Primo capoHugues de Payns
Cessazione1312
Ultimo capoJacques de Molay
Motivo della cessazioneTentata soppressione dell'ordine ad opera di Filippo IV di Francia per requisire tutti i loro beni
Ordine più altoGran maestro
Poveri commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone
Descrizione generale
Attiva1119-1312
NazioneNessuna, ma al servizio del Papa
ServizioOrdine cavalleresco religioso
TipoForza militare terrestre e navale permanente
RuoloProteggere il Clero, i cristiani, i pellegrini e i più deboli
SoprannomeTemplari, Ordine Templare
Milites Christi
PatronoCristo
ColoriRosso
Bianco
Battaglie/guerreSeconda crociata
Terza crociata
Guerra tra Crociati e Selgiuchidi
Comandanti
Comandante in capoMagister Templi
Simboli
Bandiera da battaglia
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I cavalieri templari, (ufficialmente: Poveri Commilitoni di Cristo e del Tempio di Salomone (o di Gerusalemme), in latino Pauperes Commilitones Christi Templique Salomonis (o Hierosolimitani)), furono uno dei primi[N 1] e più noti ordini religiosi cavallereschi cristiani medievali.

La nascita dell'ordine si colloca nella Terrasanta al centro delle guerre tra forze cristiane e islamiche scoppiate dopo la prima crociata indetta nel 1096. In quell'epoca le strade della Terrasanta erano percorse da pellegrini provenienti da tutta Europa, che venivano spesso assaliti e depredati. Per difendere i luoghi santi e i pellegrini, nacquero diversi ordini religiosi. Intorno al 1119 un gruppo di cavalieri decise di fondare il nucleo originario dell'ordine templare dopo essersi staccato dall’obbedienza al Priore dei Canonici regolari del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dandosi il compito di assicurare l'incolumità dei numerosi pellegrini europei che continuavano a visitare Gerusalemme. L'ordine venne ufficializzato nel 1129, assumendo una regola monastica, con l'appoggio di Bernardo di Chiaravalle. Il doppio ruolo di monaci (alcuni testi li considerano frati) e combattenti, che contraddistinse l'ordine templare negli anni della sua maturità, suscitò naturalmente perplessità in ambito cristiano.[1]

L'ordine templare si dedicò nel corso del tempo anche ad attività agricole, creando un grande sistema produttivo, e ad attività finanziarie, gestendo i beni dei pellegrini e arrivando a costituire il più avanzato e capillare sistema bancario dell'epoca. Cresciuto nei secoli in potere e ricchezza, l'ordine si inimicò il re di Francia Filippo il Bello e andò incontro, attraverso un drammatico processo iniziato nel 1307, alla dissoluzione definitiva nel 1312, a seguito della bolla Vox in excelso di papa Clemente V, che sospese l'ordine in via amministrativa. Le recenti ricerche storiche hanno rivelato in maniera inequivocabile che il papa Clemente V in realtà, così facendo, decise di non decidere: non voleva creare un nuovo scisma con la corona francese (come minacciato da Filippo il Bello) così, per evitarlo, sospese l'ordine del Tempio senza condannarlo.

Nell'immaginario popolare la figura dei templari rimane controversa a causa delle tante leggende nate tra il XVIII e il XIX secolo che parlano di strani riti e di un legame con la massoneria (nata circa 400 anni dopo la sospensione dell'ordine). In realtà queste leggende sono frutto dell'immaginario collettivo dei movimenti culturali dell'illuminismo, del romanticismo e della massoneria, che per attaccare la Chiesa cattolica hanno dipinto l'ordine dei templari in maniera così fosca senza aver condotto degli accurati studi storici. In epoca recente tutti questi falsi miti sono stati sconfessati dagli atti del processo, che sono stati studiati a fondo e hanno rivelato che in realtà le accuse erano montate ad hoc sulla base di confessioni estorte con la tortura dall'inquisizione francese, che a sua volta era stata manipolata da Guglielmo di Nogaret, guardasigilli di Filippo il Bello, per permettere al re di impossessarsi degli ingenti averi appartenenti all'ordine del Tempio e per sanare l'enorme debito contratto dal re di Francia nei confronti dell'ordine stesso. Infatti la legge canonica del tempo prevedeva che chi veniva accusato di eresia perdesse tutti i crediti contratti e tutti i propri averi.[2]


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  1. ^ Cardini e Montesano, 2006, p. 257.
  2. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Cesnur

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