Chassidismo

Festeggiamento del Tish[1] in una comunità chassidica: Avraham Yissachor Englard, Gran Rabbino della dinastia Radzin, si accinge a tagliare la challah, con a fianco i Rebbe delle dinastie Strikov e Sochatchov.
Voce principale: Chassidut.

Il chassidismo, ḥasidismo o hassidismo (in ebraico חסידות?, Ḥăsīdūt) è un movimento di massa[2] ebraico basato sul rinnovamento spirituale dell'ebraismo ortodosso[3][4], sorto nella Podolia del XVIII secolo[2][3][4] per opera del taumaturgo e kabbalista Yisrāēl ben Ĕlīezer[5], meglio conosciuto come il Ba'al Shēm Ṭōv[2][3][4][5].

Sviluppatosi tra gli ebrei ashkenaziti del Europa orientale, il chassidismo ha promosso la popolarizzazione della Kabbalah come un aspetto fondamentale della fede nelle comunità ebraiche povere e illetterate, quindi la gente comune, stanziate in quelle regioni. Il fulcro dell'insegnamento propugnato dal Beshṭ prima e dagli chassidim poi era la trasformazione della mistica nella vita quotidiana in un sentimento interiore, una pietà che santifica qualunque cosa[5], finalizzata al raggiungimento di uno stato di eterna gioia e unione con Dio[5].

Nonostante la forte critica e opposizione da parte dell'élite formata da rabbini e halakhisti della Lituania - i mitnageddim, di cui il maggior esponente fu il Gaon di Vilna - il movimento chassidico è riuscito ad avere successo e a diffondersi con dinamismo tra gli ebrei di mezza Europa, trovando, a partire dal XX secolo, proseliti anche in Israele, Canada, Stati Uniti d'America e Australia.

  1. ^ Tish (in ebraico טיש?, plur. טישין, tishen, letteralmente: "tavolo"), scritto anche tisch, è un raduno di chassidim intorno al loro Rebbe. Consiste di discorsi su argomenti della Torah, canti di melodie conosciute con il titolo di niggunim (sing. niggun) e zemirot ("inni"), insieme a rinfreschi vari. I chassidim lo considerano un momento di grande santità, spesso celebrato anche con ospiti non chassidici. Vedi anche "Farbrengen".
  2. ^ a b c (EN) S. Pines, The Judaic tradition in Enciclopedia Britannica.
  3. ^ a b c U. Cassuto, Ḥasidismo in "Enciclopedia Italiana (1933)", su Enciclopedia Treccani.
  4. ^ a b c (EN) H. Rosenthal, S. M. Dubnow. Ḥasidism in Jewish Encyclopedia (1906).
  5. ^ a b c d J. Dan in M. Eliade (a cura di). Enciclopedia delle Religioni, Vol. VI: Ebraismo, pag. 55. Jaca Book, Milano 2003, ISBN 88-16-41006-X.

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