Ciad

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Ciad
(AR) الاتحاد، العمل، التقدم
(FR) Unité, Travail, Progrès
(IT) Unità, Lavoro, Progresso
Ciad - Localizzazione
Ciad - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica del Ciad
Nome ufficiale(FR) République du Tchad
(AR) جمهورية تشاد
Jumhuriyat Tšād
Lingue ufficialifrancese e arabo
Capitale N'Djamena  (1 079 000[1] ab. / set. 2009)
Politica
Forma di governoRepubblica semipresidenziale con influenze militari
PresidenteMahamat Déby Itno
Primo ministroAllamaye Halina
Indipendenzadalla Francia, 11 agosto 1960
Ingresso nell'ONU20 settembre 1960
Superficie
Totale1 284 000[2] km² (21º)
% delle acque1,9%
Popolazione
Totale16 877 357[2] ab. (2022) (71º)
Densità8,9 ab./km²
Tasso di crescita1,98% (2012)[3]
Nome degli abitanticiadiani[4]
Geografia
ContinenteAfrica
ConfiniLibia, Sudan, Camerun, Nigeria, Niger, Repubblica Centrafricana
Fuso orarioUTC+1
Economia
Valutafranco CFA dell'Africa centrale
PIL (nominale)12 900[5] milioni di $ (2012) (124º)
PIL pro capite (nominale)885 $ (2018) (170º)
PIL (PPA)26 576 milioni di $ (2012) (111º)
PIL pro capite (PPA)2 539 $ (2013) (145º)
ISU (2021)0,394 (basso) (190º)
Fecondità5,75 (2018)[6]
Varie
Codici ISO 3166TD, TCD, 148
TLD.td
Prefisso tel.+235
Sigla autom.TCH
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleLa Tchadienne
Festa nazionale11 agosto
Ciad - Mappa
Ciad - Mappa
 

Il Ciad (AFI: /ˈʧad/[7]; in arabo تشاد?, Tšād; in francese Tchad), ufficialmente Repubblica del Ciad, è uno Stato dell'Africa centrale che confina a nord con la Libia, a est con il Sudan, a sudovest col Camerun e la Nigeria, a ovest col Niger e a sud con la Repubblica Centrafricana. Ha una superficie di 1284000 km²[2] e una popolazione di 11 412 107[2] abitanti per una densità di 8,9 ab/km².

Il Ciad è costituito da diverse regioni climatiche: una zona desertica a nord, un'arida cintura saheliana al centro, mentre il sud è caratterizzato da una più fertile savana sudanese. Il lago Ciad, da cui il paese prende il nome, è la seconda zona umida più grande dell'Africa. La capitale N'Djamena è anche la città più estesa e popolosa del paese. Le lingue ufficiali del Ciad sono l'arabo e il francese. Sono presenti oltre 200 diversi gruppi etnici e linguistici. Islam (52%) e cristianesimo (44%) sono le religioni più diffuse e praticate.[8]

Le popolazioni umane iniziarono a stanziarsi in gran numero nel bacino del Ciad a partire dal VII millennio a.C. Entro la fine del I millennio d.C., la striscia saheliana del Ciad ha visto l'ascesa e la caduta di una serie di stati e imperi, ciascuno concentrato sul controllo delle rotte commerciali trans-sahariane che passavano attraverso la regione. La Francia conquistò il territorio nel 1920 e lo incorporò come parte dell'Africa equatoriale francese. Nel 1960, il Ciad ottenne l'indipendenza sotto la guida di François Tombalbaye. Il risentimento verso le sue politiche nel nord a maggioranza musulmana culminò in una lunga guerra civile iniziata nel 1965. Nel 1979 i ribelli conquistarono la capitale e misero fine all'egemonia del Sud; tuttavia i comandanti ribelli iniziarono a combattere tra loro finché Hissène Habré non sconfisse i suoi rivali. Nel 1978 la Libia invase il paese, portando a un conflitto che si interruppe solo nel 1987 con un intervento militare francese (operazione Épervier). Hissène Habré fu a sua volta rovesciato nel 1990 dal suo generale Idriss Déby. Con il sostegno francese, nel 1991 fu avviata una modernizzazione dell'esercito nazionale del Ciad. Dal 2003 la crisi del Darfur nel confinante Sudan portò a una destabilizzazione anche del Ciad, nazione già molto povera che dovette compiere enormi sforzi per accogliere centinaia di migliaia di rifugiati sudanesi.

Durante la presidenza di Idriss Déby, il cui governo era descritto come autoritario, il potere rimase saldamente nelle mani del Movimento patriottico di salvezza, nonostante la presenza formale di una pluralità di partiti politici all'Assemblea nazionale del Ciad.[9][10][11] Il presidente Déby fu ucciso dai ribelli del Front pour l'alternance et la concorde au Tchad (FACT) nell'aprile 2021: in seguito a tale evento, il consiglio militare di transizione guidato da suo figlio Mahamat Déby assunse il controllo del governo e il nuovo leader sciolse l'Assemblea.[12]

Il Ciad rimane un paese tormentato dalla violenza politica e dai ricorrenti tentativi di colpo di Stato. È uno dei paesi meno sviluppati, classificato tra i più bassi in termini di Indice di sviluppo umano. Il Ciad è uno dei paesi più poveri e corrotti del mondo; la maggior parte dei suoi abitanti è costituita da pastori e agricoltori di sussistenza. Dal 2003 il petrolio greggio costituisce la principale fonte di guadagni del paese in termini di esportazioni, soppiantando l'industria tradizionale del cotone. Il Ciad ha una scarsa reputazione in termini di tutela dei diritti umani, con frequenti abusi quali incarcerazioni arbitrarie, esecuzioni extragiudiziali e limiti alle libertà civili da parte delle forze di sicurezza e delle milizie armate.

  1. ^ (FR) Institut National de la Statistique, des Etudes Economiques et Démographiques (INSEED) du Tchad: Risultati provvisori del Censimento del settembre 2009 (PDF), su ecoplantd.org. URL consultato il 26 agosto 2010 (archiviato dall'url originale il 14 novembre 2012).
  2. ^ a b c d CIA World Factbook, su cia.gov. URL consultato il 1º novembre 2014 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2020).
  3. ^ (EN) Population growth rate, su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 25 giugno 2014).
  4. ^ ciadiano, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  5. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, su imf.org. URL consultato il ottobre 2013.
  6. ^ Tasso di fertilità nel 2018, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  7. ^ Luciano Canepari, Ciad, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 2009, ISBN 978-88-08-10511-0.
  8. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore auto1
  9. ^ (EN) Deutsche Welle, https://www.dw.com/en/chads-authoritarian-deby-unwilling-to-quit/a-19173621. URL consultato il 4 agosto 2020.
  10. ^ Time, https://time.com/5559491/chad-social-media-internet-ban-censorship/. URL consultato il 4 agosto 2020.
  11. ^ (EN) The World, https://www.pri.org/stories/2012-06-05/exxonmobil-and-chads-authoritarian-regime-unholy-bargain. URL consultato il 4 agosto 2020.
  12. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :2

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