Cimarroni

Cimarroni del Suriname - foto databile ai primi anni venti del XX secolo.

Cimarroni (dallo spagnolo d'America cimarrones) era il termine con cui, nelle colonie americane dell'impero spagnolo, s'indicavano gli schiavi africani fuggiaschi datisi "alla macchia". L'espressione anglofona è maroon, di cui è evidente l'analogia etimologica, seppur probabilmente mediata attraverso il francese marron.

I cimarroni si organizzarono in comunità indipendenti che spesso rimasero in conflitto "aperto" con gli schiavisti, razziando le piantagioni ed eseguendo spedizioni allo scopo di liberare altri schiavi. Molte comunità di cimarroni furono spazzate via proprio per questo motivo, mentre altre lo furono nel XIX-XX secolo in seguito al disboscamento delle foreste. Alcune comunità sono tuttavia sopravvissute.

Comunità del genere si trovano in Nord, Centro, e Sudamerica, dal bacino del Rio delle Amazzoni alla Carolina del Nord. In Guyana e Suriname (dove i cimarroni sono anche noti come "Djukas" o "negri dei boschi"), grandi comunità di cimarroni vivono ancora nelle foreste o si sono spostate verso le città, mantenendo comunque in qualche misura la loro identità culturale. La più grande comunità cimarroni del Nordamerica è quella dei Seminole Neri in Florida, nata dall'alleanza dei cimarroni con la tribù dei Seminole.


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