Cloroformio

Cloroformio
formula di struttura
formula di struttura
Nome IUPAC
triclorometano
Nomi alternativi
freon 20
CFC 20
Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareCHCl3
Massa molecolare (u)119,38
Aspettoliquido incolore
Numero CAS67-66-3
Numero EINECS200-663-8
PubChem6212
DrugBankDBDB11387
SMILES
C(Cl)(Cl)Cl
Proprietà chimico-fisiche
Densità (g/cm3, in c.s.)1,47
Solubilità in acqua8 g/l a 293 K
Temperatura di fusione−63 °C (210 K)
Temperatura di ebollizione61 °C (334 K)
ΔebH0 (kJ·mol−1)31,4
Tensione di vapore (Pa) a 293 K21300
Proprietà termochimiche
ΔfH0 (kJ·mol−1)−134,1
ΔfG0 (kJ·mol−1)−73,7
S0m(J·K−1mol−1)201,7
C0p,m(J·K−1mol−1)114,2
Indicazioni di sicurezza
Temperatura di autoignizione982 °C (1255 K)
Simboli di rischio chimico
tossicità acuta tossico a lungo termine
pericolo
Frasi H302 - 315 - 319 - 331 - 336 - 351 - 361d - 372
Consigli P201 - 202 - 260 - 264 - 270 - 271 - 280 - 281 - 301+330+331 - 302+352 - 304+340 - 305+351+338 - 308+313 - 314

PubChem

Il cloroformio, nome IUPAC triclorometano, è un composto chimico di formula CHCl3. È un alometano e in particolare un aloformio (trialogenometano),[1] che è il nome alla serie costituita, oltre ad esso, da CHF3 (fluoroformio), CHBr3 (bromoformio) e CHI3 (iodoformio), in cui l'atomo di carbonio è allo stato di ossidazione +2. È noto anche con le sigle commerciali freon 20 o CFC 20.

La sua struttura chimica deriva formalmente da quella di una molecola di metano in cui tre atomi di idrogeno sono stati sostituiti da tre atomi di cloro, con l'atomo di carbonio collocato al centro, ibridato sp3. Ne risulta una forma tetraedrica distorta avente simmetria C3v.[2]

A temperatura ambiente è un liquido incolore, denso (d = 1,47 g/mL), abbastanza volatile (Teb = 61 °C), dal caratteristico odore dolciastro. Non è infiammabile da solo, ma lo è in miscela con altri composti infiammabili.

È un composto nocivo alla salute umana e all'ambiente, nonché un forte sospetto cancerogeno.

Il cloroformio, esposto alla luce e in presenza di ossigeno atmosferico si trasforma nel ben più tossico e pericoloso fosgene. Per questo motivo viene conservato in contenitori ambrati e ben chiusi.

  1. ^ I. L. Finar, ORGANIC CHEMISTRY The fundamental principles, Fourth Edition, Longmans, 1963, pp. 117-118.
  2. ^ CCCBDB Experimental Data page 1, su cccbdb.nist.gov. URL consultato il 19 febbraio 2023.

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