Il conservatorismo liberale è una variante del conservatorismo che incorpora posizioni liberali in campo economico, talvolta liberiste pure,[1] ed etico-sociale.[2] Suoi capisaldi sono la difesa della proprietà privata, del libero mercato, dell'importanza nella società della famiglia, di uno Stato sociale limitato, della democrazia, di una spesa pubblica ridotta e di servizi pubblici limitati, con talvolta delle aperture su alcuni diritti civili.[3] Tali caratteristiche lo rendono quindi diverso da quello di stampo nazionale.[4]
È un'ideologia che incorpora la visione classico-liberale dell'interventismo economico, secondo cui gli individui dovrebbero essere liberi di partecipare al mercato e generare ricchezza senza l'interferenza del governo.[5]
Esiste anche una tendenza del liberalismo, il liberalismo conservatore, che tende ad essere strettamente collegata con l'idea economica di liberismo e che quindi si colloca su un versante conservatore all'interno del movimento liberale: le due tendenze non vanno comunque confuse dato che, se la prima è parte del movimento conservatore, la seconda è pieno diritto nel liberalismo.
In origine, i liberal conservatori sono stati portatori di una visione meno tradizionalista e, contemporaneamente, meno scettica del libero mercato rispetto a quella del cristianesimo democratico.
A seguito del processo di secolarizzazione, tuttavia, numerosi partiti democristiani europei hanno assunto una postura liberal conservatrice, mentre alcuni soggetti liberali dell'Europa settentrionale si sono avvicinati a posizioni maggiormente "sociali" in campo economico.[senza fonte] Questi valori sono espressi e garantiti dal centro-destra del Partito Popolare Europeo[6][7][8][9].
In Italia i principali soggetti ad esso ispirati sono Forza Italia[10][11][12][13], Noi Moderati[14][15][16][17], ed in una certa misura Fratelli d'Italia[18][19].
A livello culturale contribuiscono la "Fondazione Magna Carta" e l'Occidentale[20][21].
Un caso particolare riguarda gli Stati Uniti, dove i liberal conservatori utilizzano il termine conservative mentre il termine liberal è utilizzato in riferimento a quella concezione progressista dalle caratteristiche simili alla socialdemocrazia europea contemporanea. Il conservatorismo americano, precisamente, combina l'individualismo economico dei liberali classici con una forma di conservatorismo alla Edmund Burke[18][22][23][24], che ne è diventato parte con contributo di pensatori quali Friedrich von Hayek, Frank Meyer, Milton Friedman[25][26], Russell Kirk, William Buckley, Barry Goldwater[27].
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