Controriforma

Una copia della Vulgata (l'edizione latina della Bibbia cattolica) stampata nel 1590.

La Controriforma[1], talvolta definita anche Riforma cattolica, è stata la reazione della Chiesa cattolica alla Riforma protestante. Tale reazione fu caratterizzata dall'accoglimento di alcune istanze di rinnovamento ecclesiastico, che peraltro anche Lutero, Calvino e gli altri riformatori avevano messo in evidenza (formazione dei preti, dovere di residenza dei vescovi, lotta all’immoralità nel clero, etc.), ma anche da una reazione polemica e difensiva di fronte al protestantesimo, per evitare che altri cattolici passassero alle Chiese evangeliche, (per mezzo di catechismo, arte sacra, devozione popolare, etc.) e dalla repressione violenta del cristianesimo evangelico nel contesto di una collaborazione tra Papato e “Stati cattolici”, soprattutto la Spagna (attraverso il controllo della stampa, ruolo dell'Inquisizione romana, autodafé e roghi degli eretici, etc.).

Normalmente gli storici identificano come "età della Controriforma" il periodo che va dall'apertura del Concilio di Trento alla pace di Vestfalia, che chiude la guerra dei trent'anni.

Sebbene la Controriforma venga talvolta chiamata anche Riforma cattolica, con quest'ultimo termine si intende invece propriamente quell'insieme di misure di rinnovamento spirituale, teologico, liturgico con le quali la Chiesa cattolica aveva tentato di riformare le proprie istituzioni anche prima del Concilio di Trento[2]; già durante il Concilio di Costanza, per esempio, i padri conciliari avevano auspicato una riforma «nel capo e nelle membra»,[3] ma fu solo in seguito alla Riforma protestante che tale esigenza si fece urgente[4], concretizzandosi nell'applicazione delle disposizioni conciliari tridentine. La "Controriforma", pertanto, fu anche - ma non solo - "riforma cattolica", come d'altra parte la "riforma cattolica" fu anche - ma non solo - "Controriforma".

  1. ^ Il termine non è mai stato in realtà usato dalla Chiesa e fu coniato dal giurista protestante Johann Stephan Pütter, Die Augsburgische confession, Göttingen, Wittwe Vandenhoeck, 1776, p. 10 (cfr. Albert Elkan, “Entstehung und Entwicklung des Begriffs ‘Gegenreformation,’” in "Historische Zeitschrift", 112 (1914), pp. 473-493, a p. 475.), quindi, a grande distanza dagli avvenimenti. È da intendere come contraltare a “Riforma”, riferita all’azione di Lutero, termine, quest’ultimo, peraltro mai utilizzato dal teologo tedesco, bensì codificato dagli storiografi. Massimo Petrocchi in “La Controriforma in Italia”, Roma, Veritas, 1947, invita a accogliere il termine “col beneficio d'inventario” (p. 13)
  2. ^ «Movimento religioso, sorto all’interno della Chiesa cattolica nei decenni precedenti la Controriforma, che tendeva a una moralizzazione dei costumi del clero e a un rinnovamento teologico» (Il Nuovo De Mauro, s. v. «riforma»
  3. ^ Concilio di Costanza
  4. ^ Controriforma, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

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