Crisi di Berlino del 1961

Crisi di Berlino del 1961
parte della guerra fredda
Carri sovietici T-55 fronteggiano i mezzi corazzati americani M48 Patton al Checkpoint Charlie il 25 ottobre 1961
Data4 giugno - 9 novembre 1961
LuogoBerlino
CausaCostruzione del Muro di Berlino da parte delle autorità della Repubblica Democratica Tedesca
EsitoCrisi risolta dopo trattative, scongiurando il pericolo di una guerra generale tra i due Blocchi. Berlino resta divisa in due parti dal Muro.
Schieramenti
Comandanti
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La crisi di Berlino del 1961 (4 giugno - 9 novembre 1961) fu una grave crisi politico-militare scoppiata durante la guerra fredda mentre la città di Berlino era occupata dalle quattro grandi potenze vincitrici della seconda guerra mondiale. L'Unione Sovietica diede inizio alla crisi con un ultimatum chiedendo il ritiro delle forze militari occidentali da Berlino Ovest.

Due furono le fasi culminanti della crisi, durante le quali si giunse ad un livello altissimo di tensione tra le due superpotenze, gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica, e si temette lo scoppio di una nuova guerra mondiale: l'improvvisa costruzione del Muro di Berlino nell'agosto 1961 da parte delle autorità della Repubblica Democratica Tedesca per frenare la fuga di cittadini verso il settore occidentale della città e il confronto diretto a poche decine di metri di distanza nel settore del Checkpoint Charlie tra i carri armati sovietici e quelli statunitensi avvenuto nell'ottobre 1961.

La crisi venne superata dopo difficili contatti, in parte segreti, tra le massime autorità delle due superpotenze; i sovietici rinunciarono al preteso ritiro occidentale da Berlino Ovest, mentre gli americani accettarono de facto la divisione permanente della città e l'edificazione del muro.


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