Il danno biologico, nel diritto italiano, consiste nella lesione dell'interesse, costituzionalmente garantito, all'integrità fisica della persona. Questo sussiste in presenza di una lesione fisica o psichica della persona.[1], permanente o reversibile, da cui derivi, però, una compromissione delle attività vitali del soggetto, considerate nel senso più ampio (si veda la sezione "Esempi").
Il danno tanatologico è la forma più grave di danno biologico, anche se, per certi versi, non è quello che dà maggior diritto ad indennizzi, sotto il profilo della risarcibilità.
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