Distensione (politica)

Incontro tra Nixon e Brežnev (1973)

Nel vocabolario della politica internazionale, la distensione (détente in lingua francese) è generalmente la cessazione di una situazione di tensione militare nei rapporti tra stati e l'avvio di relazioni bilaterali amichevoli.[1]

Nel contesto della guerra fredda, con “distensione” si intende, in senso stretto, quel periodo che va dalla seconda metà degli anni '60 alla fine degli anni '70 (dopo il periodo del disgelo degli anni '50), durante il quale si riconobbe che esisteva un'interdipendenza strategica tra le due superpotenze, Stati Uniti d'America e Unione Sovietica, le quali, facendo uso della diplomazia, limitarono consensualmente gli armamenti nucleari a loro disposizione. I due paesi non si impegnarono a porre fine alla rivalità bipolare ma a regolamentarla tramite un equilibrio di potenza, aprendo un dialogo sul regime della deterrenza nucleare.[2] Negli anni dal 1969 al 1973, vi fu il culmine della politica di distensione, durante la presidenza degli Stati Uniti di Richard M. Nixon.[3]

  1. ^ distensióne, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 18 maggio 2018.
  2. ^ Romero, Storia della guerra fredda, pp. 168-169.
  3. ^ Romero, Storia internazionale dell'età contemporanea, p.93.

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