Con divulgazioni sulla sorveglianza di massa del 2013 si fa riferimento ad una serie di inchieste giornalistiche pubblicate dal mese di giugno del 2013 e volte a rivelare dettagli sulle operazioni di sorveglianza e compromissione di massa, messe in atto dall'Agenzia per la Sicurezza Nazionale statunitense (NSA) in complicità con servizi di intelligence di altri paesi, sia nei confronti di cittadini e istituzioni statunitensi che stranieri.
Tali inchieste sono iniziate alla fine del 2012, quando Edward Snowden ha iniziato a mettere a disposizione di alcuni giornalisti numerosi documenti top secret collezionati durante la sua attività per l'NSA. I primi documenti riservati sono stati pubblicati il 6 giugno 2013 dai quotidiani The Washington Post e The Guardian, attirando una notevole attenzione da parte del pubblico e del resto dei media[1].
Le prime attività di sorveglianza di massa negli Stati Uniti sono iniziate negli anni 1940, per poi essere notevolmente estese nel corso degli anni 1970, assumendo portata globale grazie al programma ECHELON[2]. Nel 2013, grazie alle rivelazioni di Snowden, sono stati svelati nuovi programmi di sorveglianza di massa, quali PRISM, XKeyscore e Tempora[3]. Tali programmi di spionaggio sono attuati in collaborazione con varie agenzie straniere, in particolare quelle dei paesi dell'accordo UKUSA, un'alleanza tra Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti volta a raccogliere informazioni attraverso attività di SIGINT, e vedono come obiettivi privati cittadini e istituzioni di vari paesi, inclusi alleati occidentali degli Stati Uniti e membri della NATO[4]. Come confermato dal direttore dell'NSA Keith B. Alexander il 26 settembre 2013, ad esempio, l'NSA raccoglie e custodisce sistematicamente informazioni sui tabulati telefonici di tutti i cittadini statunitensi[5]; nonostante il presidente Obama e lo stesso Alexander durante i mesi precedenti avessero più volte negato l'esistenza di un qualsiasi tipo di spionaggio domestico[6]. L'enorme quantità di dati raccolti sono conservati in impianti di stoccaggio di grandi dimensioni, come lo Utah Data Center, una struttura di oltre un milione di metri quadri dal costo stimato di 1,5 miliardi di dollari[7].
Come risultato di tali divulgazioni, diversi movimenti, tra cui Restore the Fourth, sono nati per protestare contro le attività di sorveglianza; l'Electronic Frontier Foundation si è unita ad una coalizione di vari gruppi per avviare azioni legali contro l'NSA; mentre l'amministrazione statunitense si è vista costretta a gestire tensioni diplomatiche con paesi alleati e non[8]. Snowden, con il sostegno di varie associazioni per la tutela dei diritti umani, quali Amnesty International, Human Rights Watch, Transparency International e Index on Censorship[9][10][11][12], il 14 giugno 2013 è stato incriminato in accordo con l'Espionage Act del 1917 con l'accusa di furto di proprietà governativa. In seguito gli è stato concesso un temporaneo asilo politico in Russia, il che ha contribuito a deteriorare le relazioni diplomatiche tra il governo russo e statunitense[13][14].
© MMXXIII Rich X Search. We shall prevail. All rights reserved. Rich X Search