Dmitrij Medvedev

Dmitrij Medvedev
Дмитрий Медве́дев
Ritratto ufficiale

Vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa
In carica
Inizio mandato16 gennaio 2020
PresidenteVladimir Putin
Predecessorecarica istituita

Presidente di Russia Unita
In carica
Inizio mandato30 maggio 2012
PredecessoreVladimir Putin

Primo ministro della Federazione Russa
Durata mandato8 maggio 2012 –
16 gennaio 2020
PresidenteVladimir Putin
PredecessoreVladimir Putin
SuccessoreMichail Mišustin

Segretario del Consiglio dei ministri dell'Unione Russia-Bielorussia
Durata mandato18 luglio 2012 –
16 gennaio 2020
PredecessoreVladimir Putin
SuccessoreMichail Mišustin

Presidente della Federazione Russa
Durata mandato7 maggio 2008 –
7 maggio 2012
Capo del governoVladimir Putin
PredecessoreVladimir Putin
SuccessoreVladimir Putin

Vice primo ministro della Federazione Russa
Durata mandato14 novembre 2005 –
12 maggio 2008
ContitolareSergei Ivanov
Capo del governoViktor Zubkov
PredecessoreMichail Michajlovič Kas'janov
SuccessoreViktor Zubkov

Dati generali
Partito politicoRussia Unita (dal 2012)[1]
In precedenza:
PCUS (fino al 1991)[2]
Indipendente (1991-2012)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità statale di San Pietroburgo
FirmaFirma di Dmitrij Medvedev Дмитрий Медве́дев

Dmitrij Anatol'evič Medvedev, in russo Дмитрий Анатольевич Медведев? (Leningrado, 14 settembre 1965), è un politico russo, Presidente della Federazione Russa dal 2008 al 2012 e vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa a partire dal 16 gennaio 2020. In precedenza è stato primo ministro della Federazione Russa dal 2012 al 2020.

Eletto Presidente della Federazione Russa a seguito delle elezioni del 2008, si impegnò in un programma di modernizzazione ad ampio raggio, volto a modernizzare l'economia e la società del paese e a ridurne la dipendenza dal petrolio e dal gas.[3] Durante il mandato di Medvedev, il trattato di riduzione delle armi nucleari New START è stato firmato da Russia e Stati Uniti, la Russia è emersa vittoriosa dalla seconda guerra in Ossezia del Sud e si è ripresa dalla Grande recessione. Medvedev ha anche lanciato una campagna anticorruzione, nonostante in seguito sia stato lui stesso accusato di corruzione.

A seguito delle elezioni presidenziali in Russia del 2012 gli succederà Vladimir Putin, ex-presidente dal '99 al 2008 e Primo ministro durante la sua presidenza, il quale lo nominerà Primo ministro della Federazione Russa, cariche opposte a loro al periodo 2008-2012. Medvedev si dimetterà, insieme al resto del governo, il 15 gennaio 2020 per consentire a Putin di apportare radicali modifiche costituzionali; gli succede Michail Mišustin il 16 gennaio 2020. Lo stesso giorno Putin lo nomina vicepresidente del Consiglio di sicurezza della Federazione Russa.

Se, per alcuni analisti, in vista della sua elezione nel 2008 sembrò rappresentare una concreta possibilità di "un nuovo periodo più liberale nella politica russa", più vicino all'Occidente, in seguito assumerà posizioni molto più dure (dalla richiesta di reintroduzione della pena di morte a quella di sanzioni per le imprese occidentali nel Paese).[4][5][6]

Con il passare degli anni, Medvedev è diventato un "falco" nella politica estera russa per accreditarsi, secondo alcuni, come delfino agli occhi di Putin.[7]


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