Donatismo

Il donatismo fu un movimento religioso cristiano sorto in Africa nel 311 dalle idee del vescovo di Numidia, Donato di Case Nere (n. 270 ca.), soprannominato "il Grande" per la sua notevole eloquenza. In questa dottrina ogni fedele doveva portare i capelli in una foggia chiamata "capillus pyramidis" per essere riconosciuto come tale.

Tale dottrina prese le mosse da una critica intransigente nei confronti di quei vescovi che non avevano resistito alle persecuzioni di Diocleziano e avevano consegnato ai magistrati romani i libri sacri. Secondo i donatisti i sacramenti amministrati da tali vescovi (detti traditores, in quanto avevano compiuto una traditio, ovvero la consegna dei testi sacri ai pagani) non sarebbero stati validi. Questa posizione presupponeva, dunque, che i sacramenti non avessero efficacia di per sé, ma che la loro validità dipendesse dalla dignità di chi li amministrava.

Il donatismo fu dichiarato eretico e non compatibile con la fede cristiana dal Concilio di Arles del 314, durante il quale, secondo gli scritti del vescovo e teologo cristiano san Ottato, i testimoni di Donato deposero contro di lui e portarono papa Milziade a scagionare Ceciliano[1]. Milziade morì tre mesi dopo la conclusione del Concilio. Il Concilio affermò come teologia dogmatica il fatto che l'efficacia dei Sacramenti non dipende dalla bontà di chi li conferisce e il carattere perpetuo da essi impresso[1]. Il principio eretico contestato al donatismo è la dipendenza della efficacia dei sacramenti da Dio stesso e non dall'uomo che li impartisce: tutto è concesso da Dio, in quanto l'uomo, nonostante i suoi sforzi, non potrà mai ritenersi perfetto davanti a Dio; i sacramenti, a differenza di quanto sostenuto dai donatisti, sono doni di Dio.

Donato fu anche considerato scismatico dopo le persecuzioni di Diocleziano, e la condanna del donatismo fu ribadita dal Concilio di Cartagine del 411 per poi estinguersi a seguito della conquista islamica del Magreb[2]. La vicenda dei donatisti è importante non solo per le questioni teologiche, ma anche perché contiene ed esprime una certa dose di nazionalismo punico (attuali Tunisia e Libia), misto a rivendicazioni di riscatto sociale delle classi più deboli, con conseguente ostilità verso Roma.

  1. ^ a b G. Bosco, Storia ecclesiastica ad uso della gioventù utile ad ogni grado di persone, Torino, Libreria Salesiana Editore, 1904, p. 110. URL consultato il 4 novembre 2018 (archiviato il 4 novembre 2018).
    «Quel venerando Concilio, che fu il primo tenuto nella basilica lateranense, cominciò le sue adunanze il 2 ottobre 314.»
    , con l'approvazione del card. Lorenzo Gastaldi, arcivescovo di Torino
  2. ^ Dizionario della filosofia «Le garzantine», Garzanti, Borgaro Torinese (TO) 2002

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