Ducato di Atri

Voce principale: Atri.
Ducato di Atri
Ducato di Atri – Bandiera
Ducato di Atri - Stemma
Dati amministrativi
Nome ufficialeHatriae Ducatus
Lingue parlateitaliano, latino
CapitaleAtri
Dipendente daRegno di Napoli
Politica
Forma di governo(ducato)
duchiDuchi Acquaviva
Nascita1395 con Andrea Matteo I Acquaviva
CausaDiploma reale
Fine1755 - 1760 con Rodolfo Acquaviva d’Aragona e Isabella Acquaviva d'Aragona Strozzi.
CausaEstinzione della famiglia Acquaviva ed avocazione del Ducato nei Regi Stati Allodiali.
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAbruzzo Ultra
Popolazioneoltre 20.000 abitanti[1] nel periodo 1545 - 1648
Economia
ValutaDucato e Carlino, Denaro e Bolognino d'argento della Zecca di Atri (sec. XV)[2]
Risorseagricoltura, risicoltura, pastorizia, allevamento bestiame, produzione e vendita legname.
Produzionilana, prodotti agricoli, riso
Commerci conRegno di Napoli, Stato Pontificio.
Esportazionilana, riso e altri cereali.
Religione e società
Religioni preminentiChiesa cattolica
Religione di Statocattolicesimo
Classi socialiclero, nobili, civili, agricoltori, pastori, mercanti, artigiani.
Evoluzione storica
Preceduto da Regno di Napoli (Angiò-Durazzo)
Succeduto da Regno di Napoli (Borbone)

Il Ducato di Atri, occupava la parte più settentrionale del Regno di Napoli nell'Abruzzo Ulteriore I, confinante nel periodo di massima espansione a nord con lo Stato Pontificio, ad ovest con la contea di Montorio, con Teramo, con i beni del Vescovado Aprutino, con Amatrice e con il Contado dell'Aquila, ad est con il mare Adriatico, a sud con il fiume Saline, il Marchesato di Città Sant’Angelo ed altri feudi minori.

Fecero parte in tempi diversi del territorio le località di Silvi, Montepagano, Canzano, Morro, Cellino, Castelvecchio, Castelvecchio Trasmondo, Notaresco, Guardia Vomano, Corropoli, Mosciano Sant'Angelo, Poggio Morello, Ripattoni, Controguerra, Colonnella, Torano, Sant’Omero, Tortoreto, Bellante, Forcella, Montagna di Roseto con le sue ville (oggi parte dei comuni di Cortino e Crognaleto), Valle Castellana, Montone, Montorio (poi eretto a contea dei Camponeschi), e Giulia, già San Flaviano, con titolo di contea[3]. In realtà il titolo ducale era formalmente limitato al solo territorio di Atri e solo successivamente venne utilizzato per identificare i domini abruzzesi degli Acquaviva che fino a tutto il secolo XV erano tradizionalmente noti con il nome di Baronia[4].

  1. ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico-ragionato del Regno di Napoli, 1797-1805: Somma delle numerazioni dei fuochi per singola località.
  2. ^ Vincenzo Lazari - Zecche e monete degli Abruzzi nei bassi tempi (1858) - Atri
  3. ^ Niccola Palma, Storia della città e diocesi di Teramo, Teramo 1832-1836, vol. II.
  4. ^ v. voce Andrea Matteo Acquaviva d'Aragona, in Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani.

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