L'economia della Germania nazista ebbe, fra il 1933 ed il 1939, un notevole fattore di sviluppo nella politica del regime di Hitler tesa al riarmo oltre che nella serie di opere pubbliche attuate, con conseguenze positive per il riassorbimento della disoccupazione. L'economia nazionalsocialista si salda sulla base dei principi dell'economia keynesiana, autarchici, imperialistici e collettivisti. I notevoli progressi economici costituirono una concausa importante dell'ampio consenso politico del popolo tedesco a favore del nazionalsocialismo.
I grandi cartelli industriali e il grande capitale monopolistico mantennero saldamente il controllo del mercato, dalla produzione alla vendita delle merci grazie all'intervento del regime, asservendo il tutto ai propri scopi. In tale periodo venne particolarmente potenziata la grande industria.
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