Eddy Merckx

Eddy Merckx
Eddy Merckx alla Molteni nel 1973
NazionalitàBandiera del Belgio Belgio
Altezza182 cm
Peso74 kg
Ciclismo
SpecialitàStrada, pista, ciclocross
Termine carriera1978
Carriera
Squadre di club
1965Solo
1966-1967Peugeot
1968-1969Faema
1970Faemino
1971-1976Molteni
1977Fiat France
1978C & A
Nazionale
1964-1977Bandiera del Belgio Belgio
Carriera da allenatore
1986-1996Bandiera del Belgio Belgio
1998-2000Vlaanderen 2002
2001-2004Vlaanderen
Palmarès
 Mondiali su strada
OroSallanches 1964In linea dil.
OroHeerlen 1967In linea
OroMendrisio 1971In linea
OroMontreal 1974In linea
 

Eddy Merckx, all'anagrafe Édouard Louis Joseph Merckx (Meensel-Kiezegem, 17 giugno 1945), è un ex ciclista su strada, pistard, ciclocrossista e dirigente sportivo belga. Professionista dal 1965 al 1978 e soprannominato Il Cannibale per la voglia di vincere sempre e non lasciare nulla agli avversari,[1][2][3] è il corridore più vincente della storia del ciclismo, ed è considerato tra i più forti[4] ciclisti di tutti i tempi.[5] Nel suo palmarès, in circa 1800 corse su strada cui prese parte tra i professionisti riportò 445 vittorie, un record, alle quali si aggiungono 80 successi su pista.[6]

Tra i suoi successi figurano cinque edizioni del Tour de France (1969, 1970, 1971, 1972 e 1974), record condiviso con Jacques Anquetil, Bernard Hinault e Miguel Indurain, cinque edizioni del Giro d'Italia (1968, 1970, 1972, 1973 e 1974), eguagliando il primato di trionfi di Alfredo Binda e Fausto Coppi, e una edizione della Vuelta a España, nel 1973, tre Parigi-Nizza (1969, 1970, 1971), un Giro di Romandia (1968), quattro Giri di Sardegna (1968, 1971, 1973 e 1975), tre campionati del mondo su strada (nel 1967, nel 1971 e nel 1974), oltre a trentatré classiche: sette Milano-Sanremo (1966, 1967, 1969, 1971, 1972, 1975, 1976), cinque Liegi-Bastogne-Liegi (1969, 1971, 1972, 1973, 1975), tre Parigi-Roubaix (1968, 1970, 1973), oltre a tre Freccia Vallone (1967, 1970, 1972), tre Gand-Wevelgem, (1967, 1970, 1973), due Giri delle Fiandre (1969, 1975), due Giri di Lombardia, (1971, 1972) due Amstel Gold Race (1973, 1975), due Trofei Laigueglia (1973, 1974), un Giro del Piemonte (1972), due Omloop Het Nieuwsblad (1971, 1973) e una Eschborn-Francoforte (1971).[7][8]

È uno dei soli sette ciclisti ad aver conquistato tutti i tre Grandi Giri,[9] e l'unico ad essere riuscito a realizzare l'accoppiata Giro-Tour per tre volte (1970, 1972 e 1974); inoltre è l'unico ad aver aggiunto ai tre Grandi Giri la vittoria del Giro di Svizzera, considerato la quarta corsa a tappe per importanza. Nel 1974 vinse, nella stessa stagione, Giro d'Italia, Tour de France e campionato mondiale su strada: soltanto l'irlandese Stephen Roche, nel 1987, è riuscito ad eguagliarlo. Secondo nelle statistiche del Tour per tappe vinte in totale (34, record migliorato solo nel 2024 da parte di Mark Cavendish con 35)[3], primo per vittorie in una sola edizione (8, a pari merito con Charles Pélissier e Freddy Maertens) e per il maggior numero di maglie gialle (111);[10] al Giro vinse invece 25 tappe e vestì di rosa per 77 volte, anche quest'ultimo è un record.[2][3][11] Se consideriamo il numero di tappe complessive vinte da Merckx sia al Giro d'Italia sia al Tour de France, il Cannibale detiene un altro record: 59 tappe (di cui 34 al Tour e 25 al Giro).[7][12]

È anche uno dei tre corridori ad essere riuscito ad imporsi in tutte le cinque classiche monumento[13], l'unico ad averle vinte tutte almeno due volte; inoltre, per sette anni consecutivi, dal 1969 al 1975, fece suo il Super Prestige Pernod, sorta di coppa del mondo a punti su strada, antesignano dell'UCI World Tour, introdotto soltanto nel 2011[3]

Per quanto concerne l'attività su pista fu invece primatista dell'ora su bicicletta tradizionale per ventotto anni, dal 1972 al 2000 (percorse 49,432 km), quando venne battuto da Chris Boardman[14] vincendo inoltre diciassette Sei giorni.[3][7][15][16]

Fu inoltre il primo ciclista ad essere menzionato nel film di culto The Stars and the Water Carriers, primo documentario del tutto incentrato sul mondo del ciclismo, girato dal regista Jørgen Leth.[17][18]

Era genero dell'ex ciclista Lucien Acou, padre di Axel[19][20], anch'egli ciclista professionista, nonno materno di Luca Masso, giocatore di hockey su prato, nonchè suocero del tennista Eduardo.[21]

  1. ^ Bartali, Coppi, Merckx, Moser, in archiviostorico.gazzetta.it, 17 gennaio 1998. URL consultato il 19 agosto 2011.
  2. ^ a b Sessant' anni da cannibale, in archiviostorico.gazzetta.it, 11 giugno 2005. URL consultato il 19 agosto 2011.
  3. ^ a b c d e Luca Gialanella, Merckx signor Cannibale, in archiviostorico.gazzetta.it, 12 maggio 2004. URL consultato il 18 agosto 2011.
  4. ^ (EN) J. P. Partland, Tour Fever. The Armchair Cyclist's Guide to the Tour de France, Perigee, 2006, ISBN 9780399532559.
  5. ^ (EN) George Wingfield, Belgium, Facts On File, 2009, ISBN 9781438104867.
  6. ^ Paolo Marabini, Auguri Merckx, un fenomeno inarrivabile, in www.gazzetta.it. URL consultato il 25 maggio 2020.
  7. ^ a b c (FR) Palmarès d'Eddy Merckx (Bel), su memoire-du-cyclisme.eu. URL consultato il 18 agosto 2011.
  8. ^ Classifica ciclisti più vincenti, su oasport.it.
  9. ^ Oltre a Merckx, Jacques Anquetil, Felice Gimondi, Bernard Hinault, Alberto Contador, Vincenzo Nibali e Chris Froome
  10. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore portfolioequipe
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore topfive
  12. ^ Eduardo Masso:tennista, su tennisabstract.com.
  13. ^ Oltre a Merckx, Rik Van Looy e Roger De Vlaeminck.
  14. ^ (EN) Cycling's World Hour Record, su bikeraceinfo.com. URL consultato il 25 maggio 2020.
  15. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore belgianitalians
  16. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore sanremo
  17. ^ The Stars and the Water Carriers, su pezcyclingnews.com.
  18. ^ The Stars and the Water Carriers, su letterboxd.com.
  19. ^ Addio a Lucien Acou, era il suocero di Merckx, su tuttobiciweb.it.
  20. ^ intervista ad Axel Merckx, su tuttobiciweb.it.
  21. ^ Rio 2016. Incredibile: il nipote del grande Merckx vince l’oro contro…il Belgio it.eurosport.com

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