Egon Schiele

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Egon Schiele nel 1914

Egon Leon Adolf Schiele, meglio conosciuto come Egon Schiele (AFI: /ˈeː.gɔn ˈʃiː.lə/; Tulln an der Donau, 12 giugno 1890Vienna, 31 ottobre 1918), è stato un pittore e incisore austriaco.

Pupillo di Gustav Klimt, Schiele è stato uno dei maggiori artisti figurativi del primo Novecento, nonché esponente assoluto del primo espressionismo viennese assieme ad Oskar Kokoschka. La vita di Egon Schiele è circondata da un'aura mistica: talento precoce, muore alla giovane età di 28 anni. Nonostante la breve vita, il suo corpus di opere è impressionante: circa 340 dipinti e 2800 tra acquerelli e disegni[1].

Il suo lavoro è noto per l'intensità espressiva, l'introspezione psicologica e la comunicazione del disagio interiore attraverso i suoi numerosi ritratti. I suoi soggetti sono spesso uomini e donne che posano nudi, simbolo del suo complesso rapporto con il sesso femminile; corpi contorti, figure spesso non completate nella loro interezza; ritratti e molti autoritratti.

Nel suo corredo creativo si trovano inoltre alcune poesie e sperimentazioni fotografiche. Il suo particolare stile lo colloca tra i pittori del movimento espressionista. Schiele non è considerato figura del movimento della Secessione Viennese per via delle pulsioni intenzionalmente emanate, che si discostavano dalla realtà allegra di quel movimento e ne abbracciavano una più conforme alla sensazione di Finis Austriae.

Egon Schiele, Autoritratto (1912); olio su tela, 32,2×39,8 cm, Leopold Museum, Vienna
  1. ^ Franz Smola, Schiele e il suo tempo, Skira.

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