Elementi (Euclide)

Elementi
Titolo originaleΣτοιχεῖα
La prima edizione in inglese, del 1570
AutoreEuclide
1ª ed. originale300 a.C. ca.
Editio princepsVenezia, Erhard Ratdolt, 1482
GenereSaggio
Sottogeneregeometria
Lingua originalegreco antico

Gli Elementi (in greco antico: Στοιχεῖα?, Stoichêia) di Euclide (matematico greco attivo intorno al 300 a.C.[1]) sono la più importante opera matematica giuntaci dalla cultura greca antica. Contengono una prima formulazione di quella che oggi è conosciuta con il nome di geometria euclidea, rappresentando un quadro completo e definito dei principi della geometria noti al tempo. Oggi questi principi vengono formulati in modo più generale con i metodi dell'algebra lineare. La formulazione fatta da Euclide viene però ancora insegnata nelle scuole secondarie per fornire un primo esempio di sistema assiomatico e di dimostrazione rigorosa.

L'opera consiste di 13 libri: i primi sei riguardanti la geometria piana, i successivi quattro i rapporti tra grandezze (in particolare il decimo libro riguarda la teoria degli incommensurabili) e gli ultimi tre la geometria solida. Alcune edizioni più antiche attribuiscono ad Euclide anche due ulteriori libri che la critica moderna assegna però ad altri autori. I diversi libri sono strutturati in definizioni e proposizioni (enunciati che potremmo anche chiamare teoremi). Delle proposizioni vengono fornite le dimostrazioni.

I cinque postulati di Euclide e la formulazione del quinto postulato che spesso oggi si preferisce utilizzare
  1. ^ Scheda su Euclide, Enciclopedia della Matematica, Treccani.

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