Elezioni generali nel Regno Unito del 2017

Elezioni generali nel Regno Unito del 2017
StatoBandiera del Regno Unito Regno Unito
Data8 giugno
AssembleaCamera dei comuni
Affluenza68,8% (Aumento2,5%)
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Nicola Sturgeon election infobox 3.jpg
Leader Theresa May Jeremy Corbyn Nicola Sturgeon
Liste Conservatori Laburisti SNP
Voti 13.667.213
42,4%
12.874.985
40,0%
977.569
3,0%
Seggi
317 / 650
262 / 650
35 / 650
Differenza % Aumento 5,5% Aumento 9,5% Diminuzione 1,7%
Differenza seggi Diminuzione 14 Aumento 30 Diminuzione 21
Distribuzione del voto per collegio
Primi ministri
Theresa May (Governo May II, 2017-2019)
Boris Johnson (Governo Johnson I, 2019)

Le elezioni generali nel Regno Unito del 2017 si tennero l'8 giugno per il rinnovo della Camera dei comuni; ebbero luogo in anticipo rispetto alla scadenza naturale della precedente legislatura, inaugurata nel 2015, dopo che il 19 aprile era stata approvata una mozione per lo scioglimento dell'assemblea. L'annuncio di tale mozione era stato dato il giorno prima dal primo ministro Theresa May[1].

Il Partito Conservatore, al governo dal 2015 (e come leader di coalizione dal 2010), difendeva una maggioranza di 12 seggi rispetto al minimo necessario per governare contro il Partito Laburista, il principale partito di opposizione guidato da Jeremy Corbyn. Theresa May sperava di ottenere una maggioranza molto maggiore per i conservatori, per "rafforzare il governo in vista dei negoziati per la Brexit".[2]

Alcuni dei sondaggi avevano mostrato un vantaggio di 20 punti percentuali sui laburisti prima dell'indizione delle elezioni, ma il vantaggio si è ridotto all'avvicinarsi delle elezioni. Infatti, il partito Conservatore ha perso la propria maggioranza e l'elezione ha portato ad un hung parliament.[3] A seguito dei risultati, i conservatori hanno dato inizio ad una trattativa con il Partito Unionista Democratico (DUP) dell'Irlanda del Nord, i cui 10 seggi conquistati potevano permettere la formazione di un governo di minoranza con il sostegno del DUP.[4]

Nonostante la permanenza all'opposizione per la terza elezione di fila, i laburisti hanno ottenuto la percentuale maggiore di voto popolare sin dalle elezioni del 2001 ed è stata la prima elezione dal 1997 in cui il partito ha ottenuto più seggi di quanti ne ha persi. Il partito Conservatore, nonostante la perdita della maggioranza dei seggi, ha ottenuto la più alta percentuale di voto sin dalle elezioni del 1983; questi dati hanno rappresentato un ritorno alla politica bipartitica nel paese.

Il terzo maggiore partito, il Partito Nazionale Scozzese (SNP) ottenne 56 sui 59 seggi scozzesi nel 2015, ma con le elezioni del 2017 ha ridotto la propria presenza a Westminster a 35 deputati. 12 dei seggi persi sono andati ai conservatori, contrariamente al trend in altre parti del Regno Unito. In parte, la ragione è stata attribuita al contrasto degli scozzesi verso la politica del SNP diretta allo svolgimento di un altro referendum sull'indipendenza della Scozia.[5][6] I Liberal Democratici hanno sottratto diversi seggi ai conservatori e al SNP, ma hanno anche perso seggi, con un incremento netto di tre deputati. Nell'Irlanda del Nord, il Partito Unionista Democratico e Sinn Féin hanno entrambi ottenuto seggi in più, sottraendo tutti i seggi detenuti dal Partito Unionista dell'Ulster (UUP) e dal Partito Social Democratico e Laburista (SDLP). Il sostegno al Partito per l'Indipendenza del Regno Unito, che aveva ottenuto una porzione consistente del voto popolare nel 2015, è stato in gran parte spazzato via.[7] Il Partito Verde di Inghilterra e Galles ha mantenuto il proprio seggio, e vi è stato un deputato indipendente eletto nel collegio nordirlandese di North Down.

Le posizioni sulla Brexit a seguito dell'attivazione dell'Articolo 50 dei Trattati sull'Unione Europea nel marzo 2017 per lasciare l'Unione europea hanno caratterizzato la campagna elettorale, come anche altri importanti argomenti quali l'economia, l'istruzione, la disoccupazione e il Servizio Sanitario Nazionale. Dopo i due gravi attentati del 22 maggio a Manchester e del 3 giugno a Londra, ognuno dei quali ha portato a una breve sospensione della campagna elettorale, la sicurezza nazionale è divenuto un punto centrale a livello elettorale.

Nel corso della legislatura, per la resilienza che ha dimostrato nei confronti del Governo, la Camera dei comuni nata da queste elezioni è stata definita Stubborn Parliament[8].

  1. ^ Gran Bretagna, annuncio a sorpresa di May: "Elezioni 8 giugno", su repubblica.it, La Repubblica. URL consultato il 18 aprile 2017.
  2. ^ Strengthen our hand in Europe? No, a landslide for May would weaken it, su theguardian.com, The Guardian, 2 maggio 2017.
  3. ^ UK election 2017: Conservatives 'to fall short of majority', su bbc.com, BBC. URL consultato il 9 giugno 2017.
  4. ^ Who are the DUP and will they demand a soft Brexit to prop up the Tories?, su telegraph.co.uk, The Telegraph. URL consultato il 9 giugno 2017.
  5. ^ Severin Carrell Scotland editor, SNP braced to lose up to 12 seats amid anti-independence backlash, su theguardian.com, The Guardian, 7 giugno 2017.
  6. ^ General election 2017: Sturgeon says Indyref2 'a factor' in SNP losses, su bbc.co.uk, www.bbc.co.uk, 9 giugno 2017.
  7. ^ Robert Booth, Paul Nuttall suffers crushing defeat as Ukip vote collapses, su theguardian.com, The Guardian, 8 giugno 2017.
  8. ^ AURÉLIEN ANTOINE, 2016-2019 : UN CYCLE DE CRISE POLITIQUE MARQUANT LA RÉSILIENCE DU PARLEMENTARISME BRITANNIQUE, JP blog, 17 dicembre 2019.

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