Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864

Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864
StatoBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Data8 novembre
Collegio elettorale234 elettori
Affluenza73,8% (Diminuzione 7,4%)
Abraham Lincoln November 1863.jpg
GeorgeMcClellan.png
Candidati Abraham Lincoln George McClellan
Partiti Repubblicano
("National Union Party")
Democratico
Voti 2.218.388
55%
1.812.807
45%
Elettori
212 / 234
21 / 234
Elettori per stato federato
Presidente uscente
Abraham Lincoln (Partito Repubblicano)

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1864 furono la 20ª tornata elettorale quadriennale della nazione; si tennero martedì 8 novembre. Furono vinte da Abraham Lincoln, presidente in carica.

L'avversario di Lincoln fu il candidato del Partito Democratico George McClellan, generale dell'Unione ed ex Comandante generale dell'esercito statunitense. L'avversario del presidente cercò di farsi ritrarre come il "candidato della pace" che voleva porre termine il prima possibile alla guerra di secessione americana. L'esponente di maggior spicco dell'abolizionismo, l'esploratore e botanico John Charles Frémont, già candidato repubblicano alle elezioni presidenziali del 1856, dapprima si candidò sostenuto dai dissidenti repubblicani radicali del "Radical Democracy Party", poi si ritirò dalla campagna elettorale a settembre appoggiando Lincoln. Il presidente fu rieletto con un ampio margine di vantaggio.

Rispetto alle elezioni presidenziali del 1860 il Collegio elettorale si ampliò con l'avvenuta ammissione di Kansas, Virginia Occidentale e Nevada nella loro qualità di Stati liberi dalla schiavitù. Con la cruenta guerra civile ancora in pieno svolgimento, non fu conteggiato nessun voto dei Grandi elettori degli undici Stati meridionali che avevano aderito agli Stati Confederati d'America[1].

Lincoln vinse con una maggioranza di 400.000 voti popolari, in parte grazie alla recente vittoria ottenuta nella battaglia di Atlanta[2]; fu il primo presidente ad essere rieletto da quando il democratico Andrew Jackson vinse nelle elezioni presidenziali del 1832. Lincoln si insediò per la seconda volta il 4 marzo 1865; appena 42 giorni dopo cadde vittima di un attentato mortale. L'assassinio di Abraham Lincoln ebbe luogo la sera del Venerdì santo del 14 aprile e il presidente morì la mattina seguente. Il secondo mandato della presidenza di Abraham Lincoln fu il secondo più breve dell'intera storia degli Stati Uniti, preceduto solo dai 31 giorni della presidenza di William Henry Harrison.

Poiché Lincoln fu eletto come candidato ufficiale del "National Union Party", questa rappresenta l'ultima elezione presidenziale statunitense in cui vinse la sfida un candidato che non era ufficialmente affiliato né con i Democratici né con i Repubblicani.

  1. ^ Le elezioni si svolsero anche nei distretti militari occupati dall'Unione negli Stati della Louisiana e del Tennessee, ma non vennero alla fine conteggiati come voti elettorali. Includendoli aumentano gli Stati di Lincoln da 22 a 24 e gli Stati partecipanti totali da 25 a 27. David Herbert Donald, Jean Harvey Baker e Michael F. Holt, The Civil War and Reconstruction, New York, W. W. Norton & Company, 2001, p. 427, ISBN 978-0-393-97427-0.
  2. ^ William C. Davis, Lincoln's Men: How President Lincoln became Father to an Army and a Nation, Simon and Schuster, 1999, p. 211, ISBN 0-684-83337-9.Il popolo affidò a Lincoln un altro mandato nonostante la diffusa ribellione dovuta al numero di morti nella Campagna terrestre. I repubblicani avevano già ottenuto delle vittorie nelle gare governatoriali in Ohio e in Pennsylvania attirando i voti dei soldati lontani da casa. Per riuscire a raggiungere lo stesso successo anche a livello nazionale 13 Stati dell'Unione permisero ai loro cittadini divenuti soldati di votare mentre si trovavano al fronte. Altri quattro Stati Unionisti permisero invece la votazione in assenza di "procura". "Con un margine di 3 a 1 - o forse di più - i soldati si allinearono dietro Lincoln". In ogni Stato, quelli che tornarono a casa influenzarono i loro amici e familiari. Per una spiegazione alternativa del voto dell'esercito, vedere W. Dean Burnham, "Presidential Ballots: 1836–1892", pp. 260–83. Su 40.247 voti espressi dall'Union Army in sette Stati Lincoln vinse in sei di essi con 30.503 voti (il 75,8%)

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