Elio Pagliarani

«Quando andò a Milano, sui diciott'anni, scrisse o disse, con linguaggio più o meno rilkiano, che andava a cercare le "parole d'oro": le trovò di ferro, e poi si accorse che erano proprio quelle, di ferro o acciaio, che andava cercando.»

Elio Pagliarani

Elio Pagliarani (Viserba, 25 maggio 1927Roma, 8 marzo 2012) è stato un poeta e critico teatrale italiano.

Ha lavorato nel mondo editoriale ed è stato critico teatrale del quotidiano Paese sera dal 1968 al 1987[2]. È stato tra i principali esponenti della neoavanguardia (comparendo tra l'altro nell'antologia I Novissimi del 1961), uno dei protagonisti del Gruppo '63[3], all'interno della quale ha occupato tuttavia una posizione autonoma e personale[2]. La sua poesia, caratterizzata da toni crepuscolari, nasce dalla cronaca e dalla vita quotidiana; prosa, inserzioni dialettali, collage di vario tenore sono gli ingredienti del suo stile. Ha anche pubblicato testi teatrali[2].

Pagliarani è stato uno scrittore che ha saputo costantemente reinventarsi nel corso degli anni. Da un lato una fedeltà quasi fotografica al reale, e al mondo della piccola gente, dal sottoproletariato a impiegati come La ragazza Carla, la sua opera più significativa e riconosciuta[3]; dall'altro l'uso di una serie di procedimenti tecnico-formali tipici delle avanguardie, una capacità inusuale di giocare con la lingua e i suoi ritmi[4].

  1. ^ Tommaso Lisa, Le poetiche dell'oggetto da Luciano Anceschi ai novissimi, Firenze University Press, ISBN 978-88-8453-556-6. URL consultato il 9 marzo 2016.
  2. ^ a b c Pagliarani, Elio, su treccani.it. URL consultato il 9 marzo 2016.
  3. ^ a b Rai Letteratura, Elio Pagliarani e il Gruppo `63, su Il portale sulla letteratura di Rai Cultura. URL consultato il 9 marzo 2016.
  4. ^ Elio Pagliarani, Elio Pagliarani: tutte le poesie 1946-2005, Garzanti, 1º gennaio 2006, ISBN 978-88-11-67832-8. URL consultato il 9 marzo 2016.

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