Enrico Mattei

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Enrico Mattei
Enrico Mattei nel 1950

Presidente dell'Ente Nazionale Idrocarburi
Durata mandato10 febbraio 1953 –
27 ottobre 1962
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreMarcello Boldrini

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato8 maggio 1948 –
5 marzo 1953
LegislaturaI
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CircoscrizioneMilano
Sito istituzionale

Consultore della Consulta nazionale
Durata mandato25 settembre 1945 –
1º giugno 1946
Gruppo
parlamentare
ANPI[1]
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Professioneindustriale
Enrico Mattei
Enrico Mattei a un raduno di partigiani
NascitaAcqualagna, 29 aprile 1906
MorteBascapè, 27 ottobre 1962 (56 anni)
Cause della morteIncidente aereo causato da attentato dinamitardo
Luogo di sepolturaCimitero di Matelica
ReligioneCristiana cattolica
Dati militari
Forza armata Corpo Volontari della Libertà
ArmaFanteria
CorpoPartigiani bianchi
SpecialitàGuerra partigiana
Unità Brigate Fiamme Verdi
Anni di servizio1943 - 1945
GradoComandante
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneGuerra di liberazione italiana
BattaglieBattaglie del Mortirolo
DecorazioniMedaglia commemorativa della guerra di liberazione
Medaglia di benemerenza per i Volontari della Guerra 1940–43
Distintivo d'onore per i patrioti "Volontari della Libertà"
Bronze Star Medal
Altre carichePresidente dell'ENI
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Enrico Mattei (Acqualagna, 29 aprile 1906Bascapè, 27 ottobre 1962) è stato un imprenditore, partigiano, politico e dirigente pubblico italiano.

Figlio del brigadiere dei carabinieri Antonio Mattei, di Civitella Roveto nella Marsica, fondò una piccola azienda chimica. Durante la seconda guerra mondiale, prese parte alla Resistenza, divenendone una figura di primo piano e rappresentandone la componente "bianca" in seno al CLNAI.

Nel 1945 fu nominato commissario liquidatore dell'Agip, creata nel 1926 dal regime fascista; invece di seguire le istruzioni del Governo, riorganizzò l'azienda, fondando nel 1953 l'Ente Nazionale Idrocarburi (ENI), di cui l'Agip divenne la struttura portante. Sotto la sua guida, l'ENI diventò una multinazionale del petrolio, protagonista del miracolo economico postbellico.

Fu parlamentare dal 1948 al 1953 per la Democrazia Cristiana. Successivamente, rese l'Eni un centro di influenza politica, attraverso la proprietà di media quali il quotidiano Il Giorno e finanziamenti ai partiti; in questo si collocò sempre vicino alla sinistra democristiana, in particolar modo a Giorgio La Pira e Giovanni Gronchi.[2][3][4]

«“Per me i partiti sono come i taxi: li utilizzo, pago il dovuto, e scendo."[5]»

Sotto la sua presidenza, l'ENI negoziò rilevanti concessioni petrolifere in Medio Oriente e un importante accordo commerciale con l'Unione Sovietica. Queste iniziative contribuirono a rompere l'oligopolio delle Sette sorelle, che allora dominavano l'industria petrolifera mondiale. Mattei introdusse inoltre il principio per il quale i Paesi proprietari delle riserve dovevano ricevere il 75% dei profitti derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti.[7]

Morì nel 1962 in un incidente aereo nei pressi di Bascapè. Le indagini sulla morte durarono anni e si scontrarono con gravi depistaggi; oggi si ritiene che uomini della mafia sabotarono il suo aereo personale[8][9]; si pensa inoltre che anche il giornalista Mauro De Mauro sia stato ucciso dalla mafia mentre stava per divulgare quanto aveva scoperto proprio sulla morte di Mattei[10]. Inoltre, secondo alcuni, anche Pier Paolo Pasolini sarebbe stato assassinato perché aveva iniziato ad indagare sulla morte di Mattei.[11][12][13]

Per la sua attività, Mattei nel 1961 fu insignito della laurea in ingegneria ad honorem dalla Facoltà di Ingegneria (ora Politecnico) dell'Università degli Studi di Bari. Fu insignito anche di altre onorificenze come la croce di Cavaliere del Lavoro e la croce Bronze Star Medal dell'Esercito statunitense (5 maggio 1945), nonché della cittadinanza onoraria del comune di Cortemaggiore. Inoltre, post mortem, l'11 aprile 2013 ricevette la cittadinanza onoraria del comune di Ferrandina (MT), dove nel 1958 l'Agip Mineraria effettuò prospezioni trovando il metano nella Valle del Basento.

  1. ^ Senato della Repubblica, 25 settembre 1945 - 1º giugno 1946 - Consulta Nazionale (PDF), su senato.it, p. 23. URL consultato il 27 gennaio 2022.
  2. ^ Sveva Bertini, Mattei e Gronchi: la “diplomazia del petrolio” tra Italia e Urss, Osservatorio Globalizzazione, 11 dicembre 2020
  3. ^ Sveva Bertini, Un democristiano tra De Gasperi e Fanfani: Mattei e la politica italiana, Osservatorio Globalizzazione, 6 gennaio 2021
  4. ^ Andrea Muratore, La visione strategica di Enrico Mattei, Opinio Juris, 13 agosto 2020
  5. ^ https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/vergogna-taxi-13-milioni-chiamate-inevase-mese-roma-500-mila-milano-perche-non-arrivano-licenze/183f89ec-d940-11ee-8821-7991a0cc0deb-va.html
  6. ^ https://books.google.it/books?id=gslMNZhzbAEC&pg=PA373&dq=mattei+taxi+partiti&hl=it&newbks=1&newbks_redir=0&source=gb_mobile_search&ovdme=1&sa=X&ved=2ahUKEwjjldD9ueKFAxXV8wIHHZuFDHwQ6AF6BAgFEAM#v=onepage&q=mattei%20taxi%20partiti&f=false
  7. ^ Italy: Powerful Man Archiviato il 4 novembre 2012 in Internet Archive., Time Magazine, 2 novembre 1962; Giorgio Galli, Enrico Mattei: petrolio e complotto italiano, p. 127.
  8. ^ Fonte: La Repubblica, 21.11.1997, "Mattei fu assassinato. La verità 25 anni dopo"
  9. ^ Fonte: La Repubblica, 15.05.1999, "Una bomba uccise Mattei"
  10. ^ La sentenza su De Mauro: "Ucciso per lo scoop su Mattei"
  11. ^ Gianni Borgna e Carlo Lucarelli, Borgna e Lucarelli: Così morì Pasolini, su La Repubblica.it - MicroMega, 23 luglio 2008. URL consultato il 28 gennaio 2020 (archiviato il 31 luglio 2008).
  12. ^ Gianni D'Elia, Il petrolio delle stragi, Effigie, Milano 2006
  13. ^ Giallo PasoliniArchiviato il 1º aprile 2010 in Internet Archive. di Carla Benedetti su L'Espresso

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