Epifania

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Epifania del Signore
Particolare dell'Adorazione dei Magi di Gentile da Fabriano, Galleria degli Uffizi.
Tiporeligiosa
Data6 gennaio (calendario gregoriano), 19 gennaio (computo giuliano)
PeriodoAnnuale
ReligioneCristianesimo
Oggetto della ricorrenzaManifestazione della divinità di Gesù Cristo all'umanità; principalmente la visita dei Magi nel Cristianesimo occidentale e il Battesimo di Gesù in quello orientale
Ricorrenze correlateBattesimo di Gesù, Natale
Tradizioni religiosein Italia: levata del Bambino dal presepe
Tradizioni profanein Italia: la Befana
Data d'istituzioneII secolo

L'Epifania (nome completo: Epifania del Signore[1]), nota anche come Santa Teofania nelle tradizioni cristiane orientali, è una festa cristiana che celebra la rivelazione (teofania) di Dio incarnato come Gesù Cristo.

Il termine "epifania" è presente anche nell'Islam, dove indica la comparsa alla fine dei tempi di persone chiamate da Allah a mettere fine alle ingiustizie e alle inadeguatezze umane.

Nel cristianesimo occidentale, la festa commemora principalmente (ma non esclusivamente) la visita dei Magi al Bambin Gesù, e quindi la manifestazione fisica di Gesù Cristo ai Gentili. A volte è chiamata il Giorno dei Re Magi e in alcune tradizioni viene celebrata come Piccolo Natale. Inoltre, la festa dell'Epifania, in alcune denominazioni, dà inizio ad un periodo dell'anno liturgico chiamato "Tempo dell'Epifania".

Nelle Chiese orientali l'evento celebrato è il battesimo di Gesù, momento in cui Gesù adulto viene manifestato come Figlio di Dio dalla voce del Padre e dalla colomba dello Spirito Santo. La data della festa è il 6 gennaio per le Chiese che seguono il calendario gregoriano e il 19 gennaio per quelle che adottano il calendario giuliano.[2]

In molte Chiese occidentali, la vigilia della festa è celebrata come la dodicesima notte.

Le usanze popolari dell'Epifania includono il canto dell'Epifania, la benedizione del gesso e della casa, il consumo della torta dei Re magi, il nuoto invernale, il falò di inizio anno e la partecipazione a funzioni religiose. È consuetudine per i cristiani in molte località rimuovere le loro decorazioni natalizie alla vigilia dell'Epifania (dodicesima notte), sebbene in altri paesi cristiani storicamente si rimuovano il 7 gennaio o alla Candelora, la conclusione dell'Epifania.

Il termine "epifania" deriva dal greco antico, verbo epifàino (ἐπιφαίνω, che significa "mi rendo manifesto"), dal sostantivo femminile epifàneia (ἐπιφάνεια, traducibile con "manifestazione", "apparizione", "venuta", "presenza divina").

Sin dai tempi di Giovanni Crisostomo il termine assunse una valenza ulteriore, associata alla natività di Gesù. Nelle Chiese cattolica, ortodossa e anglicana è una delle massime solennità dell'anno liturgico, come la Pasqua, il Natale e la Pentecoste, e per i cattolici è festa di precetto; negli stati in cui non è riconosciuta come festività civile, viene spostata alla domenica tra il 2 e l'8 gennaio. È l'ultima delle solennità del tempo di Natale.

È chiamata impropriamente con il termine profano Befana (corruzione lessicale di Epifania, dal greco ἐπιφάνεια, epifáneia, attraverso bifanìa e befanìa[3]), figura folcloristica tipica di alcune regioni italiane e diffusasi poi in tutta la penisola.

  1. ^ Epifania del Signore
  2. ^ Che l'Epifania cada il 6 gennaio è un universale della cristianità, ma a causa del diverso computo degli anni bisestili, il 6 gennaio del calendario giuliano corrisponde al 19 gennaio del calendario gregoriano.
  3. ^ Cf. [1], L'Epifania tutte le feste porta via, su www3.ti.ch (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016). e [2]

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