Eraclito

Eraclito, olio su tavola di Hendrick ter Brugghen, 1628, Rijksmuseum (Amsterdam)[5][6]

Eraclito di Efeso (pronuncia alla greca Eràclito /e'raklito/, alla latina invece Eraclìto /era'klito/[1][2][3]; in greco antico: Ἡράκλειτος?, Hērákleitos, "gloria di Era"[4] o Ἡράκλειτος ὁ Ἐφέσιος, Hērákleitos ho Ephésios, "Eraclito di Efeso"; Efeso, 535 a.C.Efeso, 475 a.C.) è stato un filosofo greco antico, uno dei maggiori pensatori presocratici.

Eraclito è considerato il Pensatore oscuro per eccellenza ed egli stesso nutriva sfiducia nella possibilità che il suo scritto potesse essere compreso dalla maggior parte degli uomini. Egli è interpretato in modi differenti a causa del suo stile ermetico, oracolare, criptico e della frammentarietà nella quale è giunta la sua opera già complessa in principio. Ad esempio Aristotele, che si suppone ne abbia letto integralmente l'opera, lo definisce «l'oscuro»; persino Socrate ebbe problemi a comprendere gli aforismi dell'«oscuro», sostenendo che erano profondi quanto le profondità raggiunte dai tuffatori di Delo.[7] Eraclito influenzò in vario modo i pensatori successivi: da Platone allo stoicismo, la cui fisica ripropone in gran parte la teoria eraclitea del logos.[8]

  1. ^ Luciano Canepari, Eraclito, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  2. ^ Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Eraclito", in Dizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010, ISBN 978-88-397-1478-7.
  3. ^ Rubrica Scioglilingua del Corriere della Sera
  4. ^ Il nome "Eraclito" (Herákleitos) ha lo stesso significato di quello di Eracle, cfr. Meaning of Herakleitos, in quanto Herákles è una forma contratta o ipocoristica del nome Herákleitos, composto da Hera (Era, la dea moglie di Zeus) e kleitos ("gloria").
  5. ^ Parmenides or Heraclito, su margencero.com. URL consultato il 16 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2013).
  6. ^ Gabriella Giudici, Eraclito
  7. ^ González Calero Pedro, in Rido ergo sum, ed. Ponte alle Grazie, 2008.
  8. ^ Eraclito, Frammenti, Introduzione, p. XXV, a cura di Francesco Fronterotta, BUR, 2013.

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