Nel romanzo partecipa anch'essa alla guerra eterna tra i super-stati, e ai suoi continui cambi di alleanze, con Oceania ed Estasia. Nel romanzo avvengono infatti almeno due rovesciamenti di fronte:
Durante la "settimana dell'odio" in Oceania, l'Eurasia passa da alleata dell'Oceania a sua nemica. La popolazione, che si accorge che i manifesti ritraggono come nemici i soldati eurasiatici, grida al sabotaggio;
Alla fine del romanzo torna a essere nemica, e subisce una pesante sconfitta, annunciata con fragore dai teleschermi dell'Oceania.
A differenza della guerra contro l'Estasia, che viene solo nominata, relativamente a quella con l'Eurasia vengono citate due battaglie, in territori ben precisi:
All'inizio del libro, l'Oceania riesce a sconfiggere l'esercito eurasiatico a Malabar, conquistando così l'India;
Alla fine, invece, l'Eurasia spinge il proprio esercito presso Brazzaville e Leopoldville, a pochi chilometri dal confine oceaniano in Africa meridionale, ma l'avanzata viene stroncata dalle forze dell'Oceania, con una manovra d'aggiramento in Africa occidentale, che conseguono una grande vittoria conquistando l'intera Africa.
^Da Teoria e prassi del collettivismo oligarchico: "Eurasia comprises the whole of the northern part of the European and Asiatic land-mass, from Portugal to the Bering Strait". L'Asia centrale, storicamente parte dell'Unione Sovietica, e la Turchia non sono mai menzionate nel romanzo, ma è lasciato intendere che siano territori eurasiani, in quanto si afferma che la costa settentrionale del Mar Mediterraneo è parte integrante dell'Eurasia e il non ben definito confine occidentale dell'Estasia è rappresentato da Mongolia e Tibet.